di Bernardo Basilici Menini
Chiara Appendino si è vista bloccare l’account Facebook. Per ben due giorni. Un episodio piuttosto fastidioso, considerato soprattutto che la candidata a Sindaco di Torino ha già cominciato la sua campagna elettorale.
Il popolare social network avrebbe infatti messo in dubbio l’identità virtuale dell’Appendino. In altre parole, avrebbe considerato il suo profilo un “fake“, un falso, come tanti altri che circolano nella rete. Tanto da costringerla a inviare un documento di identità per verificare, procedura che ha richiesto due giorni, intervallo di tempo durante il quale il profilo dell’Appendino è rimasto congelato.
Difficile capire come sia stata possibile una simile “accusa” ad un personaggio tanto noto della vita politica torinese, anche considerando il fatto che il profilo della candidata è seguito da oltre settemila persone e che la pagina creata per supportare la sua corsa alle amministrative del 2016 ha oltre 13 mila “like“.
L’idea che si fa strada, quindi, è che qualcuno abbia inviato una segnalazione a Facebook per mettere in dubbio la veridicità. E qui si apre il dubbio sulle motivazioni: lo scherzo di uno spiritoso, il dispetto di arrabbiato o lo sgambetto da parte di qualcuno che non condivide le posizioni dell’Appendino?