Riprenderà lunedì nell’aula 46 del Palazzo di Giustizia di Torino il processo allo scrittore Erri De Luca, imputato per istigazione a delinquere per aver dichiarato pubblicamente che «il Tav va sabotato». Ad essere ascoltati come testi saranno il capo della Digos Giuseppe Petronzi, già coordinatore della squadra di poliziotti, carabinieri e finanzieri che lo scorso anno scortarono la nazionale italiana ai mondiali di calcio, Mauro Virano, presidente dell’osservatorio sulla Torino-Lione, e Maurizio Bufalini, direttore generale di Ltf, la società italo-francese incaricata degli scavi per il tunnel di base della linea ad alta velocità. Inoltre sarà lo stesso imputato ad essere interrogato dai pubblici ministeri.
Nei mesi scorsi, sulla scorta delle accuse formulate dalla Procura, lo scrittore ha pubblicato un libro-testimonianza dal titolo “La parola contraria” in cui, oltre a rivendicare pubblicamente ciò che ha detto e spiegarne le ragioni, rende note le carte del processo che lo vede coinvolto.
Il fascicolo senza ipotesi di reato né indagati era stato aperto nel 2013 a seguito di una denuncia presentata dalla società Ltf, che accusava De Luca di aver approfittato della sua notorietà per sobillare gli attivisti No Tav, e quindi di essere indirettamente responsabile dei danneggiamenti all’interno del cantiere.
Dal canto suo, lo scrittore si è sempre difeso opponendo il diritto di critica e, per bocca dell’ avvocato Gianluca Vitale, con riferimento ai fatti che gli vengono contestati ha parlato di «colpa d’autore».