Enzo Lavolta dovrà raccogliere 7.000 firme entro il 23 maggio per potersi candidare alle primarie torinesi del centrosinistra del 12 e 13 giugno prossimi. E’ una strada che ha scelto, spiega all’agenzia Dire, proprio per la necessità che sente di aprirsi alla città e di non chiudersi tra gli iscritti. Ma Lavolta teme che l’asticella dei 7.000 autografi sia elevata: “C’è un giudizio unanime sulla sproporzione: raccogliere 7.000 firme in 3 settimane e’ un’impresa titanica, senza eguali. Se facessi il candidato di una lista qualunque mi basterebbero 750 firme. E poi il Pd ha 1.500 iscritti a Torino”. Se Lavolta cercasse le firme dentro il Pd, come fa il capogruppo in Consiglio comunale Stefano Lorusso, gliene basterebbero 540. Un regolamento figlio di quel partito che per Lavolta è la dimostrazione che è “troppo chiuso in se stesso”. Ma il dem non sembra preoccupato: “La raccolta sta andando bene, procede spedita. C’e’ una buona partecipazione, entusiasmo”. Ma bastera’? “Dirò quante firme ho raggiunto una volta a settimana, comincero’ martedi’ prossimo”.
Primarie Pd, per Lavolta sono troppe sette mila firme
