Presidio No Tav davanti al Palagiustizia di Torino in solidarietà dei due attivisti No Tav di cui oggi si svolge il processo, arrestati lo scorso 30 aprile in Valsusa perché a trasportavano sulla loro vettura, secondo l’accusa, materiale per compiere un attentato al cantiere Tav di Chiomonte.
Come sempre, quando si parla della Torino-Lione, le forze dell’ordine in assetto anti sommossa non mancano mai. Tutti schierati davanti al Bruno Caccia.
Intanto i quattro anarchici arrestati per un assalto lo scorso 12 maggio sempre al cantiere, rischiano 30 anni. Per loro si va al giudizio immediato. I loro avvocati però hanno chiesto di modificare il capo d’accusa: «Non si è trattato di un atto di terrorismo ma di un danneggiamento a un compressore da 80mila euro».
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