Renzi sfida gli imprenditori italiani a prendersi cura de patrimonio artistico italiano. E lo fa da Siracusa, perla del nostro Mediterraneo per storia e ricchezza culturale. A dare il “la” al presidente del Consiglio, gli ultimi crolli avvenuti tra le rovine di Pompei che si sono aggiunti agli ingenti danni provocati nell’ultimo anno da maltempo e incuria.
«Imprenditori: che state aspettando? – la provocazione del neo-premier – Basta con il rifiuto ideologico per l’intervento dei privati; come se la tutela del bene la garantisse solo lo Stato: se il privato tiene in piedi il muro perché non permetterglielo?».
La preoccupazione per lo stato delle rovine di Pompei, ad ogni modo, non è solo italiana. A dimostrarlo, a fatti e a parole, a commissaria Ue alla Cultura Androulla Vassiliou che domani porterà all’attenzione della conferenza Ue di Atene sul patrimonio culturale il caso nostrano.
Nel frattempo, Johannes Hahn portavoce del commissario Ue alle politiche regionali, ha annunciato che Bruxelles ha deciso di aumentare la sua quota di cofinanziamento per il Grande progetto Pompei, passando da 42 a 74 milioni di euro, sui 105 milioni complessivi.
«Lo abbiamo fatto per garantire la sopravvivenza di questo progetto, senza che gravi troppo sul budget italiano», ha spiegato Hahn.
«Lavoriamo assieme alle autorità italiane», ha spiegato poi il commissario Vassiliou. Aggiungendo però che per ottenere dei risultati è necessario che le autorità locali, regionali e nazionali si coordinino meglio di modo da «garantire che il denaro speso sia utilizzato in modo efficace, e che Pompei sia salvata per le generazioni future».
Alessandra Del Zotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA