La scure del piano di revisione della polizia stradale si abbatte impietosamente sul territorio piemontese. Si prevede la chiusura di sei distaccamenti della PolStrada, il 50% dei quali nella nostra Regione, il Piemonte. Si tratta dei presidi di Domodossola, Ceva e Borgomanero.
Entro fine anno il provvedimento potrebbe concludersi con tutte le conseguenze di cui è portatore, sul piano del controllo del territorio, su quello organizzativo e su quello delle ricadute sulle lavoratrici e i lavoratori di polizia coinvolti.
Ci chiediamo quali siano stati i criteri che hanno condotto a questa decisione. Una decisione che non può limitarsi a mere valutazioni di ordine economico e contabile. La sicurezza, anche quella stradale, è una priorità ai primi posti delle istanze dei cittadini. Ma non può essere esclusivamente una retorica definizione caratterizzante ogni campagna elettorale dell’ultimo trentennio.
La nostra Organizzazione vuole conoscere le motivazioni e partecipare ad un confronto su questi aspetti estremamente rilevanti.
Nel frattempo le nostre puntuali valutazioni sono state consegnate alla Segreteria nazionale del Silp Cgil per costituire la piattaforma dalla quale partire per una revisione effettiva e coerente del provvedimento che è stato preannunciato.
Non è la prima volta che si parla di chiusure, in particolare nel Verbano Cusio Ossola.
La specialità della polizia stradale è sofferente in molti nostri territori, per questo vogliamo vederci chiaro.
Sino ad oggi la Polstrada di Verbania ha operato su tutto il vasto territorio anche grazie all’attuale distribuzione dei presidi che si vogliono chiudere, in un contesto di estremo interesse e impegno, considerata anche la sua contiguità con il confine svizzero.
L’auspicio è che gli annunci di questi giorni siano rivisti a vantaggio del territorio e dei cittadini del Piemonte, come qualcuno, in questi giorni, sembra dichiarare smentendo le previsioni ministeriali.
Nicola Rossiello
SILP CGIL Piemonte