Anche da Paesi lontani come Colombia e Brasile: ci sono anche loro tra 24.000 studenti collegati con il Politecnico di Torino per le lezioni virtuali causa emergenza Coronavirus. Settecento i docenti impegnati nei 110 ore di corsi disponibili in contemporanea con oltre 300 studenti connessi per classe Più i laboratori informatici virtuali.
«Il Politecnico è un ateneo digitale, tra i più avanzati al mondo nell’erogazione di contenuti didattici online, al pari di università come Harvard e Mit che stanno sperimentando in questo periodo attività simili alle nostre», spiega il rettore Guido Saracco.
«L’emergenza ci ha costretti ha mettere in piedi – aggiunge Saracco – un servizio estremamente complesso in pochi giorni, grazie a un lavoro incredibile dei nostri tecnici, all’adesione di tutto il corpo docente e alla pazienza degli studenti che possono interagire in chat in diretta con i docenti. Stiamo facendo esami e sedute di laurea concordando la massima flessibilità. Cerchiamo di virtualizzate tutto grazie a un software open source che abbiamo adattato alle nostre esigenze».
Per quanto riguarda i test d’ingresso per il prossimo anno accademico il Politecnico si sta preparando non senza, logicamente, alcune difficoltà.
«In questo caso ci sono più difficoltà perché bisogna essere sicuri che non si bari. Ci sono società che ci stanno offrendo prodotti con telecamere che riprendono tutta la stanza, ma vedremo. È meno urgente – sottolinea Saracco – È un passo avanti epocale sulla digitalizzazione della didattica, ci troveremo tra le mani al termine di questa emergenza uno strumento unico».