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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Polioli e Iol, due questioni urgenti

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Oggi pomeriggio a Vercelli insieme al sindaco Maura Forte ho incontrato le rappresentanze sindacali di Perstorp (ex Polioli). Poi sono andato davanti ai cancelli dell’azienda dove da quattro giorni c’è un presidio permanente di lavoratori.
Una storia nuova? Purtroppo no! Una storiaccia già vista: l’azienda ha deciso di cessare le attività all’improvviso e ha comunicato ai lavoratori che il 30 luglio chiuderà i battenti. In due parole: un’azienda svedese compra un’azienda chimica italiana e dopo dieci mesi decide di chiuderla, dopo aver letteralmente rubato clienti, brevetti, professionalità e non ultima la dignità dei lavoratori.
Alle lavoratrici e ai lavoratori ho detto che non ero lì per risolvere il problema – sarebbe stata l’ennesima presa in giro – ma che lunedì farò immediatamente due interrogazioni alla Commissione europea per chiedere che, da un lato, si acceleri sulla adozione di una direttiva europea sulla responsabilità sociale delle imprese e, dall’altro, si verifichi che la Perstorp – l’azienda svedese predatrice – non abbia usufruito negli anni passati di fondi europei o nazionali derivanti dal bilancio europeo.
Non si possono più sentire queste storie di imprenditori che pensano solo alla massimizzazione del profitto a scapito dei lavoratori. E in Piemonte, solo negli ultimi mesi, ne abbiamo viste fin troppe. Da IOL (questa mattina a Torino ho partecipato alla loro assemblea dei lavoratori) a Embraco.
Per IOL il 2 luglio sarà l’ultimo giorno prima della procedura di licenziamento collettivo, per Polioli le settimane che abbiamo davanti per fermare il disastro sono poche.
Bisogna fare in fretta e lo dico senza polemica: c’è bisogno che il Ministro prenda in mano queste situazioni.
Solo i massimi livelli della politica possono fermare questi scempi.
Se ne assumano subito la responsabilità.
 
Scritto da Daniele Viotti, europarlamentare

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