di Andrea Doi
A parte i loro nomi, Valentino e Valentina, l’immagine più fotografata delle ultime ore di romantico ha ben poco. I due battelli della Gtt, che fanno su e giù per il Po, dai Murazzi ad Italia ’61 con una fermata al Borgo Medioevale, ora sono in posa per i curiosi e i cronisti. Sofferenti, schiacciati l’uno contro l’altro, bloccati a ridosso del Ponte Vittorio Emanuele I. Le acque del fiume, ingrossato dalle incessanti piogge, hanno rotto gli ormeggi, provocando lo schianto, come mai era accaduto in passato. Un incidente che si sarebbe potuto evitare, a quanto pare. Infatti, a differenza di quanto accade solitamente quando ci si trova a rischio esondazione, i due battelli non sono stati “alzati”.
Una procedura operativa standard, in cui vengono utilizzate quelle che sono chiamate “corregge”, delle piattaforme che permettono l’alzamento di Valentina e Valentino o di altri battelli a rischio. Invece questo non è avvenuto. Le strutture sono rimaste al caldo e all’asciutto, chiuse nel deposito di corso Cairoli e non è stata chiamata la ditta che di solito si occupa di mettere in sicurezza gli scafi. Non solo. Nei mesi scorsi non ci sarebbe stata la manutenzione degli ormeggi, che sarebbero attempati e che avevano bisogno di una “revisione”. Insomma, come detto, lo schianto si sarebbe potuto evitare, anche perché le corregge in altre occasioni, con piene peggiori, venivano usate anche con barche più pesanti.
E ancora. Le piene del Po non sono certo una novità a Torino e quindi in passato (anche quando non si era ancora in situazioni di emergenza), venivano inviati degli addetti, incaricati proprio di verificare il pericolo della rottura degli ormeggi dei battelli. Questo ieri non sarebbe accaduto.
La sindaca Chiara Appendino, che oggi si reca di persona a far visita a Valentina e Valentino assicura che: «Sul posto stanno arrivando due gru per mettere in sicurezza i battelli prima dell’arrivo della piena, prevista nel primo pomeriggio».
Il Gruppo torinese trasporti, proprietaria dei due battelli ha aperto un’inchiesta interna sull’incidente. «I due battelli – spiega l’azienda – erano ancorati sia all’imbarco, tramite cavi e barre metalliche, sia al fondo con un cavo legato a un’ancora di grandi dimensioni proveniente da una nave da crociera. Lavori di rafforzamento degli ormeggi, con potenziamento degli anelli di tenuta erano stati effettuati da Gtt nel 2014».