Ha riportato quanto gli sarebbe accaduto accaduto ieri, su un’autobus della linea 33 della Gtt, attraverso il social. Emanuele, questo il nome del giovane torinese che sarebbe stato picchiato a calci e pugni per avere difeso un giovane di colore. La denuncia arriva via social, come detto, con un post suo, ripreso anche dal centro sociale Askatasuna, visto che Emanuele lo frequenta.
Dice Emanuele: «Ieri pomeriggio stavo andando verso il centro quando sono stato aggredito da due razzisti sul pullman che si sono permessi di commentare la salita sul bus di un ragazzo con questa frase: “questo negro di merda non deve salire”».
«Il pullman era stipato all’inverosimile e io non ho fatto finta di niente ma sono intervenuto chiedendo loro “qual è il problema? Se fosse un ragazzo bianco poteva salire?”. A quel punto uno dei due mi ha aggredito con pugni e calci, strappandomi la camicia, per fortuna senza provocarmi gravi danni».
«I due alla fine da bravi vigliacchi si sono dati alla fuga. Questo per dire che nella quotidianità bisogna sempre essere partigiani e non far finta di niente quando accadono queste cose altrimenti questi comportamenti diventeranno senso comune. Il razzismo lo si combatte non con vuoti proclami e vuote retoriche ma con gesti di contrasto concreti come questi. Io sto bene e di sicuro non mi faccio intimidire, spero non lo faccia nessuno», conclude il suo racconto Emanuele.