Si è concluso ieri dopo una giornata di scontri il concerto del primo maggio, data di chiusura del Torino Jazz Festival iniziato venerdì 25 aprile. Note jazz di artisti italiani e stranieri hanno inondato le vie del centro dipanandosi dalla splendida cornice di piazza Castello, rovinata però, non solo dalla pioggia insistente che per una settimana non ha dato tregua ai turisti, ma anche dal cantiere a cielo aperto davanti al Palazzo della Regione.
È pur vero che i lavori per la pavimentazione della piazza erano attesi da tempo, per cambiare definitivamente l’aspetto di quella che ormai era stata rinominata “scacchiera a cielo aperto”. L’assessore all’Urbanistica Claudio Lubatti, che aveva annunciato con fierezza l’inizio dei lavori però, non aveva forse calcolato la serie di eventi e iniziative di cui Torino è stata protagonista. E viene spontaneo chiedersi quanto tempo dureranno i lavori.
Così, come giganti tristi, le ruspe ferme sotto il cielo cupo del capoluogo piemontese, hanno fatto da sfondo agli spettacoli musicali andati in scena sul palco del Festival che da ben tre edizioni, viene colpito da quella che ormai sembra essere la maledizione del maltempo.
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