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giovedì, 24 Ottobre 2024

Piano invernale per i senza fissa dimora: 800 posti di accoglienza a Torino

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Servizi di primo contatto in strada e di primo accesso, alle Case di Ospitalità (oggi prevalentemente aperte 24 ore), alloggi e alle residenze di autonomia, percorsi abitativi in housing first, interventi educativi e di inserimento in percorsi di inclusione personalizzati volti a favorire l’uscita dalla condizione di grave emarginazione sociale. Sono questi gli strumenti che il Comune di Torino ha messo in campo per l’inverno per le persone senza fissa dimora. Un approccio orientato a superare modalità assistenzialistiche ed emergenziali, preferendo proporre a misura di ogni singola persona, percorsi finalizzati all’inclusione e che accompagnino alla fuoriuscita dalla condizione di grave emarginazione sociale. 

“La nostra città – ricorda l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli – affronta il secondo inverno in cui le fragilità e i rischi che caratterizzano la condizione di senza dimora risultano ulteriormente acuiti, anche a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria.

“Oggi – aggiunge – Torino dispone di una rete di servizi e un programma di interventi attivi tutto l’anno e che, nel periodo invernale, vengono rafforzati per cercare di assicurare una adeguata risposta ai maggiori bisogni delle persone senza dimora, di quelle più fragile e che nei mesi più freddi vedono crescere la loro condizione di disagio”.

Ecco i servizi di accoglienza e di inclusione proposti dal Comune:

Servizi di prossimità e di primo contatto:

– potenziamento del Servizio TORINO HOMELESS, quale polo di accesso unificato cittadino dedicato ad accogliere le persone senza dimora, conoscerle e orientarle rispetto alla rete dei servizi cittadini e a predisporre interventi e percorsi di inclusione. Il servizio opera in stretto rapporto con l’Ambulatorio sociosanitario R. Gamba, gestito in integrazione con l’ASL Città di Torino;

– rafforzamento dei Servizi di Strada diurni e notturni, che hanno il compito di monitorare e intercettare, tempestivamente, le nuove situazioni di fragilità su tutto il territorio cittadino e di favorire i percorsi individuali di cura e inclusione sociale concordati con il Servizio Adulti in difficoltà del Comune di Torino.

Accoglienza:

– apertura 24 ore, tutti i giorni dell’anno, delle Case di ospitalità dell’Amministrazione comunale e di altre Case di ospitalità in convenzione o a progetto; gli ospiti avranno inoltre la possibilità di permanere per più tempo nella stessa Casa per permettere la continuità dei percorsi personali di inclusione;

– continuità nelle misure di prevenzione e di tutela sanitaria assicurando procedure di ingresso e di tamponamento, il distanziamento e la fornitura di DPI nelle strutture;

– ulteriore incremento del numero delle strutture di accoglienza attivate, in collaborazione con il Terzo Settore, per sopperire alla contrazione dei posti disponibili a causa della riduzione del numero di ospiti per assicurare il distanziamento.

– potenziamento dei percorsi di reinclusione (attraverso tirocini e laboratori) e di avvicinamento ai Servizi sociali e sanitari.

– attivazione nel periodo novembre 2021 – aprile 2022 del sito temporaneo umanitario gestito da Croce Rossa Italiana, in collaborazione con i Servizi dell’area Inclusione e con la Polizia Municipale, in un’area individuata dalla Città, in via Traves 15, che garantisce spazi riservati

– possibilità, in caso di condizioni climatiche emergenziali che possano comportare un aggravamento delle condizioni di vita per le persone che vivono in strada, di allestimento, in collaborazione con i Servizi della Protezione Civile della Città, di un ulteriore sito di accoglienza notturna collocato in una zona cittadina facilmente accessibile.

Opportunità per l’autonomia abitativa:

-inserimenti in abitazione a cura del Servizio Housing First (50 percorsi attivi, con l’obiettivo di arrivare a 70) rivolto a cittadini senza dimora da lungo tempo in situazione di precarietà abitativa, in compresenza di problematiche sanitarie; l’approccio di Housing First prevede un modifica sostanziale degli interventi al problema dell’homelessness: ponendo l’autodeterminazione della persona senza dimora al centro dell’intervento, prevede il passaggio diretto dalla situazione strada o dalla bassa soglia all’appartamento e la predisposizione di una proposta di azioni di sostegno da parte dei servizi per consentire la permanenza in appartamento con il massimo grado di autonomia.

– servizi abitativi temporanei gestiti da agenzie di Terzo Settore in concessione con la Città di Torino (77 posti disponibili);

– opportunità abitative temporanee di autonomia assicurate dal Terzo Settore nell’ambito del Piano di Inclusione della Città (circa 60 percorsi);

– progetti di di accoglienza temporanea in appartamenti collettivi rivolti a cittadini senza dimora con un buon grado di autonomia (il cosiddetto “rapid rehousing”) in alternativa all’accoglienza alle Case di ospitalità di bassa soglia (circa 20 percorsi entro dicembre 2021).

Pertanto l’ accoglienza per le persone senza dimora e in condizione di elevata fragilità raggiunge gli oltre 800 posti disponibili (circa 600 di percorsi di accoglienza in case di ospitalità e oltre 200 posti progetti per l’autonomia abitativa). Un obiettivo raggiunto grazie al coinvolgimento di tutte le realtà del Terzo settore (volontariato e cooperazione sociale) con un importante ruolo della Caritas Diocesana, all’interno del percorso di coprogettazione avviato, a partire dal 2018, dal Piano di Inclusione Sociale della Città e al nuovo assetto della rete dei servizi in affidamento per il prossimo triennio.

Molte delle opportunità attivate nello scorso inverno sono state stabilizzate garantendone la fruibilità senza soluzione di continuità. La Città ha, inoltre, pubblicato in questi giorni uno specifico avviso del Piano di inclusione sociale per cercare collaborazioni e sviluppare progetti finalizzati ad assicurare ulteriori opportunità per i cittadini in condizione di fragilità.

Le risorse di accoglienza per l’emergenza abitativa.

L’emergenza abitativa e l’assenza di un’abitazione richiedono interventi urgenti, sostegno e accompagnamento in particolare quando interessano nuclei familiari e mamme o papà soli con bambini. Le strutture di ospitalità temporanea destinate all’emergenza sfratti sono passate da 187 nel 2017 a quasi 300 nel 2021 prevalentemente tramite le progettualità approvate con il Piano di Inclusione Sociale. Inoltre sono state approvate iniziative che hanno permesso e consentiranno a breve di avviare accoglienze e percorsi di inclusione sociale per circa 280 persone.

Anche le strutture attivate per l’ospitalità temporanea dei migranti accolti in seguito al superamento delle palazzine dell’area ex Moi, quasi 360 posti, vengono progressivamente destinate ai percorsi di inclusione delle persone in condizioni di disagio abitativo e fragilità sociale.

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