di Giorgio Merlo
Sul Partito Democratico torinese e piemontese Sergio Chiamparino coglie nel segno. E cioè, va sicuramente battuta la frammentazione correntizia e e sottocorrentizia che domina il Pd.
A Torino, in Piemonte come in tutta Italia.
A due condizioni, però. Che venga salvaguardato, comunque sia, un vero pluralismo culturale nel partito. Che resta l’unico antidoto per evitare di fare una corrente unica nel partito, quella del “capo” di turno.
E, in secondo luogo, far sì che questo pluralismo interno esprima posizioni politiche e culturali e che sia rappresentativo della società e non si caratterizzi per i posti da ottenere o le prebende da rivendicare.
Come diceva Donat-Cattin a proposito delle correnti Dc, «Sì alle correnti di idee ma un no secco alle sole correnti di potere».
A volte la lezione del passato è più utile delle tante chiacchiere del presente.