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domenica, 8 Settembre 2024

Parigi, attentato alla satira. 12 morti al Charlie Hebdo

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

È l’attentato più grave dal 1961 in Francia. Per risalire ad un attacco simile bisogna far riferimento a quel che successe ai tempi della guerra in Algeria, il 18 giugno ’61, quando una bomba dell’Oas colpì il treno Strasburgo-Parigi, provocando ventotto morti, affermando con il sangue la contrarietà dell’organizzazione all’indipendenza del paese nordafricano. Oggi a finire nel mirino è stato il settimanale satirico francese Charlie Hebdo, che in passato era già stato oggetto di attenzioni terroristiche: uomini incappucciati e armati hanno fatto irruzione nella sede parigina del giornale, aprendo il fuoco con kalashnikov. Dodici persone sono state uccise e altre quattro persone sono rimaste gravemente ferite. I due assalitori sono riusciti a fuggire, aggredendo un’automobilista e rubandogli la macchina. In tutta Parigi sono stati installati presidi e posti di blocco della polizia per acciuffare gli attentatori. (L’articolo continua dopo il video)
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Sono stati uccisi il direttore e vignettista Charb e altri tre noti vignettisti Cabu, Georges Wolinski e Tignous. L’attentato è chiaramente di matrice islamista, anche se l’identificazione conoscitiva della cellula è ancora in corso. Il settimanale Charlie Hebdo era già stato, negli ultimi anni, nel mirino di varie tipologie di islamisti per le sue vignette satiriche su Maometto e l’Islam, così come su tutte le altre religioni. Stamattina, in copertina, il giornale ha pubblicato una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, finito nelle polemiche per il romanzo in uscita oggi, “Sottomissione” (il quale descriverebbe la salita al potere di un presidente islamico in Francia). Altro particolare che deve essere menzionato è relativo alla vignetta, pubblicata un’ora prima dell’assalto sul profilo Twitter del settimanale, che ritraeva il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi intento a far gli auguri per il nuovo anno. (L’articolo continua dopo la vignetta)
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Gli attentatori hanno gridato “Allah u Akbar” (Allah è grande) nel loro ingresso in redazione. Lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, che sono state trasmesse da France Televisions. Altri testimoni hanno riferito che i due, parlando perfettamente francese, avrebbero rivendicato di essere di al Qaida e che avrebbero detto di voler vendicare il Profeta (cioè Maometto). “E’ stato un attentato terroristico, non c’è dubbio. La Francia è sotto shock” ha dichiarato il presidente francese, Francois Hollande, aggiungendo: “Diversi attentati sono stati sventati nelle ultime settimane”. Tutta l’Ile-de-France, la regione di Parigi, è in stato di allerta, così come sono iniziati già le indagini per ricostruire la genealogia della cellula attentatrice.

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