di Moreno D’Angelo
«Siano condannati in modo chiaro questi atteggiamenti iniqui, che profanano il nome di Dio e inquinano la ricerca religiosa dell’uomo. Siano invece favoriti, ovunque, l’incontro pacifico tra i credenti e una reale libertà religiosa».
Papa Francesco, reduce dal viaggio in Svezia per commemorare i 500 anni della chiesa luterana, ha lanciato un deciso monito ai rappresentati dei vari culti, nel corso di un incontro interreligioso, ribadendo come sia necessario che le religioni condannino sempre e comunque violenze, conflitti, rapimenti e attacchi terroristici seppur giustificati dalla fede in Dio.
La storia è piena di massacri operati da chi urlava “Dio e con noi” e oggi la cosa si ripete. Un appello quanto mai significativo, quello di Francesco, che ha auspicato: «Siano le religioni grembi di vita». Il Papa è sempre più artefice del dialogo interreligioso e di un nuovo ecumenismo che dovrebbe riavvicinare e unire i cristiani del mondo. Un dialogo che viaggia su un percorso di riforme non certo facile.