È ricominciato a Torino il processo per omicidio volontario aggravato a carico di Francesco Furchì, accusato di aver ucciso il consigliere comunale dell’Udc Alberto Musy, ferito sotto casa il 21 marzo 2012 e morto 19 mesi dopo ad ottobre. L’imputato ha deciso di non sottoporsi all’interrogatorio della Corte d’Assise, ma di rilasciare dichiarazioni spontanee alla fine del procedimento. Lo fa sapere uno dei suoi legali, Giancarlo Pittelli. La giornata sarà dedicata a sentire i consulenti di accusa e difesa riguardo le somiglianze di Furchì con l’uomo con il casco ripreso prima e dopo l’agguato.
Lui, con il volto coperto, il giorno dell’aggressione aveva lasciato via Barbaroux (teatro dell’agguato) e attraversato via Garibaldi dirigendosi verso piazza Statuto. Nel percorso era stato ripreso da 22 telecamere della zona. I video avevano evidenziato un passo vistosamente claudicante, che rappresenta uno dei punti cruciali attorno a cui sono si snoda tutto il processo.