E’ arrivata la condanna definitiva della Corte di Cassazione per Maria Teresa Crivellari, che nel 2010 ha sequestrato, ucciso e occultato il cadavere di Marina Pratriti, moglie del suo amante.
La corte suprema ha infatti rigettato il ricorso presentato dagli avvocati della donna confermando la pena dell’ergastolo datale in secondo grado e anche quelle per i suoi complici: 15 anni al figlio Alessandro Marella, 16 per Andrea Marella e 10 per Calogero Pasqualino.
I fatti come detto risalgono alla primavera del 2010, quando Marina Patriti, casalinga di 44 anni di Bruino, sposata con Giacomo Bellorio, scompare nel nulla. Ma ci vorranno ben otto mesi per arrivare alla verità. Solo nel novembre dello stesso anno infatti viene ritrovato il corpo senza vita della donna, seppellito sotto una coltre di cemento nel giardino di casa.
Per l’omicidio e l’occultamento del cadavere viene appunto indagata la Crivellari, che presto guadagnerà l’appellativo di “mantide di Bruino”. Già, perchè proprio per la gelosia nei confronti del marito della Patriti, con cui aveva una relazione, arriverà a rapire la rivale in amore e ad ucciderla con del veleno per topi e soffocandola con un sacchetto di plastica.