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mercoledì, 11 Dicembre 2024

Nucleo operativo antievasione dei vigili, si cambia il nome per non cambiare la sostanza

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Carlo Savoldelli
Carlo Savoldelli
Carlo Savoldelli è un pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di collaboratori nato per proporre ai lettori di Nuova Società inchieste giornalistiche documentate. Del collettivo fanno parte giornalisti, studenti e professionisti per un giornalismo lento e approfondito.

Alla travagliata storia dei civich torinesi si aggiunge oggi un altro capitolo. Quello del NOA, fantasmagorico nome per ribattezzare il già esistente e pienamente operativo nucleo di polizia tributaria dei vigili urbani di Torino. La notizia è trapelata ieri e oggi già in molti ironizzano.
Nucleo operativo antievasione: questo il nuovo nome per esteso. Ma il cambiamento, a dispetto di notizie circolate nelle ultime ore, è proprio solo nel nome. Infatti non vi è nessuna novità normativa sulle funzioni ricoperte in ambito tributario dalla Polizia locale, né tantomeno potrebbe il Comune derogare ad esse.
Cosiccome, filtra dal “lingottino”- il palazzo che ospita i tributi comunali e il nucleo stesso -, non sono cambiate le modalità operative. Già da molti anni infatti in corso Racconigi vengono compiuti “incroci” di dati e informazioni utilizzando Soris e le banche dati, si collabora con Agenzia entrate e Guardia di Finanza, si censisce il territorio a caccia di evasori. Questo lavoro è valso a Torino il podio nelle città più collaborative con le istituzioni nazionali in materia di evasione e questo anche grazie al nucleo. Con importanti risultati resi pubblici in conferenze stampa congiunte con le altre istituzioni coinvolte.
Ma se nulla è cambiato, allora perché questa notizia circola come una novità?
Pare che dietro al cambiamento del nome ci si siano due piccole furberie, e si sarebbero “congiunte” due esigenze: dagli uffici (direzione e vigili) la necessità di un po’ di “evidenza” (alla divisione tributi è appena cambiato il direttore, mentre il capo del nucleo, noto sindacalista UIL, avrebbe ambizioni nazionali); dall’altra, la giunta grillina e l’Assessore Rolando che certo non ha brillato in questo primo anno di servizio, ben contenta di cavalcare un po’ di evidenza, per di più facile, ottenuta cambiando semplicemente il nome a qualcosa che esisteva già.
Tema vero, invece, è il malcontento nei vigili, nucleo compreso. Infatti, mentre ai vertici politici e amministrativi si sgomita per un po’ di luce fatua, dotazioni di servizio, orari, mezzi tecnici stanno andando incontro a una rapida obsolescenza. Senza contare che le “teste di cuoio dell’antievasione” sono spesso e volentieri impiegate in compiti assai meno “di intelligence” quali le ronde antiabusivi in via garibaldi e le coperture di turni scoperti di sezioni territoriali ormai sguarnite.
Ma, del resto, le contraddizioni si sprecano: la Sindaca Appendino in campagna elettorale aprì presso il suo comitato un centro anti Equitalia e anti Soris , che sono, come tutti sanno, i soggetti incaricati di riscuotere proprio le somme e le sanzioni derivanti dall’attività accertativa dei vigili. Peccato che poi, una volta indossata la fascia tricolore, la sua amministrazione abbia deciso di non aderire al condono previsto dal governo Renzi che permetteva ai cittadini con cartelle esattoriali in arretrato di stipulare una definizione agevolata, evitando di pagare more e sanzioni. Una scelta fatta, si era detto allora, per «ragioni di equità fiscale nei confronti dei cittadini che hanno regolarmente pagato», ma che avrebbe fatto “perdere” al Comune, se tutti i torinesi avessero aderito, 41 milioni contro i 347 di carichi arretrati complessivi ancora non riscossi.
E ora cambia il nome ma non la missione. Insomma, l’importante è l’apparenza.

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