di G.Z.
Un marchio indelebile sulle coscienze. Così l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia definisce la morte di Erika Pioletti, 38enne rimasta vittima del panico generatosi in piazza San Carlo il 3 giugno scorso. «È con grande dolore che ho appreso la morte di Erika dopo lunghi giorni di agonia, prego perché il Signore l’accolga nel suo regno di pace e di amore e prego per i suo cari» ha detto monsignor Nosiglia aggiungendo che «La morte di Erika aggrava ancora più profondamente lo scoramento del nostro animo, ma anche il giudizio già severo formulato dopo quanto è accaduto a Piazza San Carlo. La ferita al cuore stesso della città resterà come un marchio che pesa sulla nostra coscienza di cittadini e su quanti sono stati la causa diretta o indiretta degli assurdi incidenti».
«Oggi comunque non è tempo di sterili polemiche o accuse o promesse che la cosa non accadrà più. – conclude l’arcivescovo di Torino – L’inchiesta avviata farà il suo corso e trarrà le conseguenze in ordine alle gravi responsabilità di ciascuno; ora è il momento della solidarietà di tutta la città che è chiamata a stringersi attorno alla famiglia di Erika per un abbraccio fraterno a Lei e ai suoi cari, insieme alla preghiera e al ricordo incancellabile che porteremo nel nostro cuore per sempre».