Nessun pizzo, nessun pagamento per non creare disturbo. Il movimento No Tav, alal vigilia di una manifestazione che si prevede molto partecipata nonostante il tentativo di creare intorno a essa un clima di tensione, rispedisce al mittente le illazioni su quanto avvenuto alla Cascina Roland. Qui Sergio Chiamparino, candidato alla presidenza della Regione Piemonte, e Antonio Ferrentino, ex presidente della Comunità Montana e sindaco uscente di Sant’Antonino, hanno partecipato a un incontro.
Poche ore dopo, secondo le dichiarazioni rilasciate al giornale locale Luna Nuova i gestori del locale avrebbero devoluto parte dell’incasso del buffet ai No Tav, per le spese legali dei processi.
Ed è stata subito polemica. Stefano Esposito, senatore del Pd e acceso Sì Tav, ha parlato senza mezzi termini di pizzo e anche Ferrentino ha alluso a metodologie mafiose: No Tav pagati per non creare disordini, in sostanza. Ma come detto, sul sito di riferimento (notav.info) il movimento non raccoglie la provocazione: «Non si può comprare tutto – dicono e poi aggiugono che – i No Tav non hanno nemmeno preso in considerazione l’evento, per non fare da cassa di risonanza a due personaggi poco qualificabili».
«Un tempo il locale era il feudo di Ferrentino, ma ora non più, in linea con molti altri posti e cittadini della valle».
«Chiamparino fa il rinfresco? Il gestore devolve parte dell’incasso ai No Tav: “Non si può comprare tutto”», concludono dal movimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA