di Moreno D’Angelo
E’ saltato il Summer Expo Festival al Lingotto. La kermesse di musica, spettacoli, ristorazione in programma per tutta l’estate 2017. «Sembrava ormai cosa fatta. Siamo andati avanti da dicembre a maggio con riunioni, incontri ma ci siamo dovuti arrendere di fronte a inattese e insormontabili difficoltà burocratiche e così il festival al Lingotto non si farà» E’ grande la delusione di Virginia Sanchesi di Libra Concerti.
Il nuovo Summer Festival si differenziava molto dal contesto esclusivamente latin che aveva dominato fino all’estate 2015. (nel 2016 la manifestazione non ha avuto luogo per ritardi organizzativi).
Un progetto innovativo che, nell’intenzione degli organizzatori Libra Concerti e ExpoRent Group, ampliava a largo raggio l’offerta di spettacoli e iniziative con una miriade di proposte capaci di aprire anche alla techno e alla house music, con spazi per anziani, stand vegani ed anche un palco fitness ed il contorno di stand ristorazione in grado di proporre espressioni culinarie molto diverse a cavallo tra tradizione e originalità. Insomma per la Sanchesi più che uno spazio per la dance e per la cena la dimensione avrebbe dovuto avere la filosofia di un autentico e accogliente “punto verde” a disposizione della cittadinanza.
Su facebook un post di poche parole del 12 giugno ha annunciato il game over per Lingotto Festival 2017. Ma cosa motiva questa ennesima chiusura che vede le proposte a Torino per questa estate 2017 ulteriormente ridimensionate?
Virginia Sanchesi riferisce di inattesi ma determinanti problemi burocratici: «Abbiamo purtroppo avuto difficoltà a trovare non solo risposte ma anche precisi riferimenti per un’interlocuzione chiara con il Comune, subendo le conseguenze dell’accorpamento delle deleghe che hanno bloccato il costruttivo confronto avviato con l’assessore al commercio Alberto Sacco». Di fatto dopo gli incontri con Sacco il confronto con il Comune per gli organizzatori è diventato molto complicato, proprio quando si entrava in una fase fondamentale per tirare le fila e dare il via all’evento.
Entrando nel dettaglio risultano come punti chiave nel blocco i nuovi vincoli su numero stand e punti ristorazione. «Avere l’autorizzazione per soli otto punti (nelle precedente edizioni i punti erano oltre venti..)in un’area così vasta rendeva non solo non economico ma nemmeno presentabile un progetto che si rivolge a migliaia di persone» precisa la Sanchesi, facendo cenno anche a problematiche legate agli orari.
Non emergevano invece particolari questioni, secondo quanto riferisce la rappresentante di Libra Concerti, con il soggetto privato proprietario dell’area: Lingotto Area Fiere.
Questo per uno spazio ufficialmente riconosciuto come “polo fieristico”.
Insomma un quadro incerto che non ha agevolato la collocazione degli stand agli operatori e lo sviluppo delle iniziative. Gli organizzatori infine parlano dell’ingente somma che avrebbero dovuto immediatamente anticipare per la gestione dell’evento. Cifra che si aggiunge alle spese sostenute per la programmazione a cui si sommeranno tutte le “bollette” per luce, rifiuti e la sicurezza dello spazio.
Ulteriori difficoltà potrebbero legarsi a fattori esterni che hanno probabilmente contribuito a diffondere, tra gli operatori del settore, una certa “paura” dopo quanto avvenuto con la manifestazione “Street food around the world” che ha visto, dopo i successi dell’iniziativa, l’arrivo di pesanti multe legati all’utilizzo di spazi non idonei. A questo si sono aggiunti possibili echi dei problemi sorti con i “mercatini di Natale” che hanno investito il Comune.
Ne sono conseguite norme restrittive che hanno limitato la presenza a solo otto punti vendita per tremila metri quadri, inoltre sulla base delle nuove regolamentazioni i “mercatini” possono restare aperti non oltre tre giorni consecutivi. Per la Sanchesi si tratta di un quadro che ha seriamente pregiudicato l’intenzione di dare spazio al Lingotto ad operatori dell’associazionismo e cultura food locale (Confesercenti), con prodotti e proposte di qualità, non solo legate alla mera vendita ma anche alla promozione di pratiche alimentari virtuose.
Infine Virginia Sanchesi si dice profondamente dispiaciuta per i tanti ragazzi che quest’anno non potranno lavorare nell’importante iniziativa estiva rimasta sulla carta.