di Alessandra Del Zotto
Seconda giornata a Bruxelles per Matteo Renzi che conferma l’investimento fatto dall’Italia nell’Unione europea simbolo, parole del premier, «del nostro futuro non del passato». Né conflitti, né sudditanza con l’Ue, dunque. Il presidente del Consiglio ribadisce il rapporto di reciproca stima con le istituzione europee.
E, parlando del prossimo semestre italiano al parlamento europeo, afferma: «Non è vero che è un appuntamento burocratico. Il semestre che noi immaginiamo vede l’Europa sulle frontiere di innovazione, agenda digitale, climate change, che affronti questioni vere a partire dalla lotta alla disoccupazione». Un’Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani dalla gente, ha poi concluso, è un’Europa che sbaglia.
La linea italiana, dunque, rimane quella portata avanti fino ad ora, «Siamo in linea di assoluta continuità con i governi che ci hanno preceduto» afferma il presidente del Consiglio.
Commenti non scontati considerata la tensione che aleggia tra Italia e Ue a seguito della decisione presa dal premier italiano nei giorni scorsi di chiedere l’esclusione dei fondi strutturali dal piano di stabilità. Richiesta che ha portato la dirigenza europea a ipotizzare la volontà del Bel Paese di non rispettare i vincoli di bilancio sottoscritti in precedenza, soprattutto alla luce dell’ambizioso piano di ristrutturazione presentato dal governo la settimana passata.
Renzi invece, da una parte rassicura i partner europei garantendo il rispetto degli accordi presi, dall’altra rivendica l’accelerazione delle riforme.
Dunque, la questione nata soprattutto in seno all’Ue in questi ultimi giorni circa il rispetto del fiscal compact, secondo il premier non si pone neanche. «Un impegno che il nostro Paese ha preso e come tutte le regole che ci siamo dati confermiamo l’impegno».
La ripresa economica italiana, ha spiegato Renzi in conferenza stampa, è modesta ma è in atto grazie soprattutto a fattori qualificanti come la forza dell’export e alla rinnovata fiducia, condizione primaria per lo sviluppo.
Rassicurazioni arrivano anche nel versante nostrano sul piano delle tasse. «No, lo vedrai. Contro l’evasione ho intenzione di combatterla anche attraverso l’innovazione digitale e l’incrocio dei dati», scrive il presidente del Consiglio su Twitter rispondendo a un follower che gli chiede se intende alzarle.
E, tra le molte riserve europee, Renzi sembra incassare l’ok del presidente del parlamento Martin Schulz, che afferma: «C’è bisogno di una filosofia e di una strategia della crescita. Se non ci sarà crescita in Italia, non ci sarà neppure in Europa e viceversa».
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