Il Tribunale di Asti ha respinto la richiesta di Mario Burlò, imprenditore torinese in carcere dallo scorso dicembre nel quadro dell’inchiesta di ‘ndrangheta chiamata Fenice, di essere messo agli arresti domiciliari.
L’operazione Fenice riguarda la ricostituzione di una ‘ndrina nella zona di Carmagnola. Il processo, celebrato dal tribunale astigiano, è cominciato la scorsa settimana ed è stato unito a quello chiamato Carminius. Uno degli imputati è l’ex consigliere regionale Roberto Rosso, accusato di voto di scambio politico-mafioso, al quale i domiciliari sono stati concessi.