Regione Piemonte, CONI Piemonte e CIP Piemonte inviano una lettera ai Comuni, agli assessorati allo Sport comunali e ai presidenti di province e al sindaco della Città Metropolitana per chiedere di non usare le palestre delle scuole come aule scolastiche ma di individuare soluzioni alternative che non gravino sullo sport delle federazioni e sugli studenti che dovrebbero rinunciare all’educazione fisica.
Nella lettera si ricorda inoltre che, in Piemonte, sono stati stanziati circa 4,35 mln di euro con un bando per la pandemia attualmente in fase istruttoria, oltre a due bandi previsti per impiantistica e promozione sportiva per un ammontare di altri 3,2 mln di euro. Il Coni Regionale ha già stanziato l’importo di 550.000,00 euro, ed è in fase di attuazione la liquidazione dei relativi contributi a favore delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, per consentire il riavvio dello sport territoriale e per dare un aiuto concreto alle società che, a seguito delle ricadute negative della crisi sanitaria, rischiano di cessare ogni attività. Molte di queste associazioni non avendo impianti propri svolgono l’attività nelle palestre site all’interno delle strutture scolastiche. Se tali palestre non fossero messe a disposizione del sistema sportivo piemontese, l’attività di moltissime discipline sportive non potrà svolgersi, e di questo ne patirebbe la base, composta dai moltissimi che praticano sport, ad ogni livello, capacità, abilità ed età.
“Sottrarre l’uso delle palestre scolastiche alle federazioni sportive e ai ragazzi che normalmente le usano per allenarsi durante le ore di educazione fisica può essere un problema su cui vogliamo spostare l’attenzione – spiega l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Bisogna sforzarsi di trovare altre soluzioni e bisogna farlo in fretta perché settembre è alle porte”.
“Questa per le palestre è una battaglia fondamentale e se la perdiamo abbiamo perso la guerra – afferma Gianfranco Porqueddu, presidente del CONI Piemonte -. Se verranno usate come classi dove andranno ad allenarsi le federazioni sportive? È una situazione molto grave che va risolta”.
“Se le ore di educazione fisica e lo sport sono importanti per i ragazzi normodotati, lo sono anche di più per quelli che hanno disabilità – afferma Silvia Bruno, presidente CIP Piemonte -. Speriamo che l’attività sportiva possa riprendere il prima possibile perché abbiamo molti progetti fermi che vogliamo inaugurare”.