In Piemonte le vaccinazioni sono oltre la media nazionale. Ad esempio per il morbillo-rosolina la copertura è del 90,55%.
L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, dopo il caso della piccola Steffy uccisa dalla sindrome della “morte in culla”, difende la scelta prudenziale dell’Asl di ritirare un lotto di vaccini, ma allo stesso tempo ricorda che l’autopsia sulla piccina ha scagionato qualsiasi relazione tra il decesso e l’esavalente cui era stata sottoposta alcune ore prima di perdere la vita.
«In presenza di ipotetiche reazioni avverse ai farmaci, decessi compresi, si attiva una procedura di farmacovigilanza – spiega l’assessore – nel caso specifico il SeReMi ha immediatamente verificato che non sussistevano altri eventi analoghi segnalati nella stessa zona o nella Regione».
«In Piemonte – osserva Saitta – registriamo un elevato livello di copertura vaccinale raggiunto nel primo anno di vita e i dati relativi all’anno 2014 confermano che le coperture vaccinali medie piemontesi sono tutte superiori alle medie nazionali. Non solo: per quanto riguarda il vaccino contro morbillo-rosolia, in Piemonte registriamo un 90.55% contro la media nazionale che si attesta intorno all’86,70%, il che fa del Piemonte la Regione con il valore medio più alto in Italia in questo specifico tipo di vaccinazione. Ciò che conta – conclude – comunque, ribadire è l’importanza dei vaccini e la necessità di evitare allarmismi sulla falsa pericolosità delle vaccinazioni».