L’assessore regionale ai Diritti Monica Cerutti risponde all’articolo apparso qualche giorno fa sul bollettino parrocchiale di Rivarolo Canavese, nel quale una professoressa di liceo, Cristina Zaccanti, racconta di come (secondo le sue fonti), l’Onu sostenga la somministrazione di ormoni ai bambini per influenzarne l’orientamento sessuale.
Articolo voluto e sostenuto dal parroco Raffaele Roffino secondo il quale l’articolo avrebbe lo scopo di aprire le porte a nuove riflessioni.
Immediate le polemiche e la risposta del Coordinamento Torino Pride che ha parlato di «mistificazione e falsità».
Adesso arriva anche la prima risposta da parte delle istituzioni:«Siamo arrivati addirittura alla teoria del complotto» dichiara l’assessora regionale Monica Cerutti. Nell’articolo della dottoressa Zaccanti si parla di “imposizione dell’ideologia gender”; della “pedofilia come una delle tante vie per soddisfare il piacere” che potrebbe perfino “diventare un metodo pedagogico ammesso anche dall’Onu”».
«Si insinua – continua la Cerutti – che nelle scuole italiane vengano somministrati ormoni ai bambini affinché, venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere sul loro orientamento sessuale. Il diritto di opinione è sacrosanto, ma questo deve essere basato sulla verità. L’articolo in questione è un esempio di vero e proprio terrorismo psicologico. Siamo convinti – conclude l’assessore – che don Raffaele Roffino vorrà dar spazio anche alla lettera che nei prossimi giorni gli invieremo e con la quale cercheremo di fare un’informazione corretta che bilanci la disinformazione dell’articolo in questione».
Con queste parole, l’assessore Monica Cerutti annuncia l’invio di una lettera al parroco di Rivarolo da parte del Centro di Coordinamento regionale contro le Discriminazioni per l’articolo sul giornale della diocesi.