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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Microblading: come funziona e chi lo esegue

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Il microblading è una tecnica di tatuaggio cosmetico, effettuata attraverso uno strumento composto da tanti piccolissimi aghi, in modo da aggiungere pigmenti sotto la pelle, nella parte superiore del derma. Solitamente, si ricorre a questa tecnica per intervenire sulle imperfezioni delle sopracciglia, per riempire eventuali vuoti creati dalla mancanza di pelo, oppure per ravvivarne il colore. Ogni pelo viene disegnato manualmente, con una lama che taglia in modo sottile la pelle.

Chi effettua il microblading

Il microblading non viene eseguito necessariamente dai tatuatori, poiché le tecniche utilizzate sono sostanzialmente differenti da quelle di un tatuaggio tradizionale. Infatti, secondo quanto stabilito dalla normativa italiana, i soggetti abilitati ad eseguire microblading sono coloro che hanno un’abilitazione da estetista, previa verifica degli strumenti da utilizzare effettuata da un ente competente o direttamente dal fabbricante della stessa. Pur trattandosi di un trattamento puramente estetico, non bisogna affidarsi a persone che non hanno le competenze opportune, ma occorre trovare un professionista specializzato che abbia seguito dei corsi di microblading, come quelli di corsitruccopermanente.net. Infatti, se non ci si affida ad un soggetto qualificato, si rischia di ottenere degli effetti spiacevoli che non corrispondono a quanto richiesto. Il professionista, invece, è in grado di definire quale soluzione è più indicata per i lineamenti del volto del paziente, al fine di riprodurre quanto più fedelmente possibile delle sopracciglia naturali, e ciò è ottenibile solo con una perfetta padronanza dello strumento. Le sopracciglia, infatti, sono parte fondamentali dello sguardo e possono cambiare totalmente un volto.

Quanto dura il microblading

L’effetto del microblading è variabile, a seconda del soggetto e del tipo di pelle. In media, prima che sia necessario un ritocco passano dodici mesi. I suoi effetti, infatti, svaniscono con il passare del tempo, poiché la pelle è costantemente sottoposta a ricambio cellulare. Tuttavia, con alcune accortezze è possibile prolungarne la durata, evitando di sottoporre la cute a stress frequente.

Come curare il microblading

Generalmente, il trattamento viene effettuato in due sedute. La prima serve a disegnare perfettamente pelo a pelo le sopracciglia, mentre la seconda definisce il lavoro precedente. Di solito, tra le due sedute, intercorre un lasso di tempo che varia dai 30 ai 50 giorni, e durante questo tempo bisogna sottoporre la zona trattata a pulizia ogni 2 o 3 ore. Per far ciò, è sufficiente tamponare con un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua, per evitare che si formino le crosticine.  Se la pelle è secca, dopo due o tre giorni è necessario applicare una piccola quantità di crema idratante apposita post-microblading. Se la pelle è grassa, non occorre alcuna crema. È lo specialista che esegue il trattamento che solitamente valuta se è il caso di consigliare una crema o meno.

Le sopracciglia trattate con il microblading, necessitano di essere curate anche al termine delle due sedute, specialmente nei primi tempi. È necessario evitare almeno per tre settimane piscina, palestra, sauna o bagno turco oppure lampade abbronzanti ed esposizione prolungata al sole. Infatti, nel primo mese il pigmento necessita di stabilizzarsi al fine di ottenere il risultato finale, e tutte queste attività possono invalidare il lavoro effettuato. Inoltre, è fondamentale non rimuovere le crosticine che eventualmente si formano nella zona, e non utilizzare prodotti cosmetici particolarmente oleosi oppure a base di ossigeno.

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