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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Medici di razza d’annata o dannata

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Nadia Redoglia
Il MIUR sta pubblicando le graduatorie provvisorie del concorso per l’accesso alla specializzazione dei medici (ne accettano 5mila su circa 12mila presenti) che in questi giorni hanno sostenuto il concorso (nazionale per la prima volta nella storia perché i precedenti sono stati dichiarati ufficialmente viziati da inciuci). Quel (famigerato) concorso che il MIUR ha però grossolanamente svillaneggiato trattando migliaia di professionisti come pedine sperimentali. Cavie? No perché queste sono soggette almeno a codice deontologico che impedisce il sottoporle a maltrattamenti da comportamenti insopportabili come invece sono stati per lo più sottoposti quei medici.
Ché poi: cosa c’entra il MIUR con i medici visto che di loro competenza è il Ministero della Salute?
Ché poi: ma di che graduatorie stiamo parlando, ovvero con quali criteri sono state estrapolate?
Vediamo di trovare qualche “indizio” perché le prove dei fatti per testimoni e circostanze le troveranno quei soggetti (migliaia) costretti a difendere giudiziariamente la loro dignità, l’onore, la reputazione e gli interessi personali, il che si ripercuoterà socialmente ed economicamente su tutti i cittadini.
In Italia si è medici con laurea ottenuta dopo minimo 6 anni d’università a frequenza obbligatoria cui s’ha da aggiungere il superamento dell’esame di Stato che arriva dopo qualche trimestre dalla laurea. I costi di mantenimento del discente (impossibilitato a svolgere qualsiasi lavoro, data la frequenza obbligatoria e il severo carico di pesantissimi esami) compresi gli esborsi elevatissimi per testi e tasse, sono a totale carico delle famiglie. Una volta laureati e iscritti all’ordine questi medici (se bravissimi 25/26enni) finalmente a tutti gli effetti di legge hanno da pensare a ottenere una specialità della durata di 5 anni cui s’accede solo per concorso per borsa di studio. Nel quinquennio è impedito loro qualsiasi altra prestazione medica retribuita. E s’arriva così attorno ai 35 anni. Non superando quel concorso – soprattutto per il fatto che lo Stato non mette a disposizione posti sufficienti per tutti i laureati – i medici (si badi: non studenti!) saranno costretti a esercitare esclusivamente come sostituti di medici di base, in laboratori diagnostici privati, per reperibilità, guardie diurne e notturne: insomma precari galoppini tappabuchi con partita iva e sanità, assicurazioni e previdenza, doveri e responsabilità civili e penali a loro carico. Un po’ come dire: senza specialità sei un ibrido (ma l’accezione del marchese del Grillo s’attaglia meglio). Questa la premessa.
Il fatto nel merito. Nel 2014 sono circa 12mila quei medici “accumulatisi” per lassismo (e intrallazzi) da concorsi precedenti che hanno impedito il loro ingresso alle specialità. Il nostro Paese, per evitare inciuci locali, ha disposto il concorso nazionale (troppa fatica perseguire i disonesti: meglio complicare l’esistenza degli onesti?)
Ne è venuto fuori intruglio nazionale viziato da becero errore che ha svilito il concorso tutto, causandone giuridicamente la nullità, ma che per il ministero (pur di parare in corner tutto il suo salvabile) era invece sanabile. Da qui, in prima istanza, era già pronto a emettere decreto fissando, a pochi giorni dopo dalla scoperta dell’indicibile errore, la ripetizione dei quesiti in palese menefreghismo degli impegni dei concorrenti, manco questi, invece che professionisti, fossero burattini manovrabili a seconda dei voleri del burattinaio. Probabilmente recepita la vergogna (data la sollevazione dei 12mila professionisti trattatati come fantocci), ha pensato bene di sostenere pubblicamente, ma soprattutto istituzionalmente, un qualcosa che suona pressappoco così: “no dai, si ripete nulla, ché tanto può andar bene lo stesso. Annulliamo due domande alle prove del 29 e 31 ottobre oggetto dell’errore – indipendentemente che a quelle i concorrenti abbiano risposto correttamente sì da sanarne altre sbagliate e dunque valide per acquisire punteggi a favore NdR – e ripartiamo così ex novo per i punteggi da assegnare ai vincitori”. Ancora una volta, evidentemente, il ministero non ha realizzato d’avere a che fare con Persone…
Va rilevato che oltre i vizi fino a qui riscontrati (inizio, conduzione e conclusione del concorso in palese violazione del decreto d’emanazione) tutti i concorrenti scoprono che le graduatorie (in quel modo ottenute) dei “vincitori” contengono punteggi elevatissimi rispetto alla media degli altri: una specie di “tutto o niente” che fa sorgere dubbi e interrogativi.
Tutti i concorrenti intervistati, ripresi, ascoltati anche in occasione del sit-in romano del 5 novembre, hanno dichiarato macroscopica disparità di trattamento quanto a condizioni di svolgimento del concorso. Giusto un esempio: un gruppo di candidati che hanno tentato la prova a Torino, al Campus Luigi Einaudi, denuncia che in alcune aule i punteggi sono stati in media assai più alti di altre. Facile da comprendere: quelle erano le aule in cui si svolgeva la prova tra pc facilmente sbirciabili a 360gradi Questa sembra essere stata situazione comune, come da denuncia, di moltissime altre aule sparse sul territorio nazionale per pc addirittura collegati in rete (?!), blackout che hanno interrotto le prove che le commissioni hanno ritenuto ovviare in modo arbitrario.
Insomma: è una graduatoria che fornirebbe una specie di “campionatura di medici” per caso, cui affidare l’esercizio della professione (se trovano poi lavoro) da qui a 5 anni. Per tutti gli altri già dichiarati medici a tutti gli effetti di legge, d’onore e di reputazione che riserva questo s(S)tato delle cose?!
Che strazio per questi nostri figli che hanno avuto il coraggio di fermarsi qui invece di andare subito, come molti loro colleghi, in Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Spagna dove li avrebbero accolti e istruiti dimostrando profondo rispetto per la loro dignità di Persona e di Medico. Li abbiamo traditi vergognosamente e io mi vergogno a implorarli (ancora) di restare qui perché è profondamente ingiusto abusare ancora del futuro che appartiene solo a questi nostri figli…
A proposito di futuro, di che futuro sta parlando il capo di governo quando afferma che questo è solo l’inizio?!

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