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venerdì, 18 Ottobre 2024

Maurizio Marrone: “No ad altri profughi nel torinese”. Elide Tisi: “Nessuna richiesta ricevuta”.

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di Moreno D’angelo
Questione profughi. Botta e risposta in consiglio comunale tra il vice sindaco di Torino Elide Tisi e il consigliere Maurizio Marrone. L’allarme è legato ai numerosi recenti sbarchi sulle coste del sud Italia.
In merito alla richiesta di comunicazioni relative all’ipotesi di arrivo di profughi in città il vice sindaco ha così risposto: «Abbiamo saputo in queste ore, che ci sarebbe stato un contatto diretto da parte del Ministero dell’Interno con le Prefetture dei vari capoluoghi nel quale sarebbe stata avanzata la richiesta di disponibilità di accoglienza per quaranta persone in tutti i capoluoghi, con le eccezioni dei capoluoghi di regione che già avevano offerto disponibilità precedentemente».
Elide Tisi ha precisato che: «Non c’è stata una richiesta specifica sul territorio torinese che aveva già dato, proprio in gennaio, la disponibilità per un ampliamento di 50 posti».
Sono state riprese le sollecitazioni dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) affinchè queste emergenze vengano gestite attraverso le strutture dello Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) che sono incardinate sulle disponibilità dei comuni e dei territori.
Sul giudizio pesa l’ esperienza della “Emergenza Nord Africa” (aperta nell’estate 2011 a seguito della crisi libica e chiusasi a fine 2012) con un seguito di polemiche e problemi, nonostante gli importanti flussi finanziari comunitari. Una emergenza che fu gestita solo attraverso la protezione civile senza il coinvolgimento delle amministrazioni locali.
Il vicesindaco mostra preoccupazione per una nuova gestione di questo tipo e auspica un fattivo coinvolgimento del territorio: «Soprattutto considerando che nel bando presentato a fine 2013 i posti Sprar a livello nazionale erano aumentati in modo rilevante al punto che si possono estendere fino a 20 mila e risultano ancora solo in parte finanziati».
Al vice sindaco ha replicato Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): «L’arrivo di profughi a Caselle ha lasciato tutti di stucco rispetto ad una mancata informazione. La nostra città si è trovata ad essere epicentro di confluenza di tutti i profughi senza sistemazione al termine dell’emergenza della scorsa ondata. La città si ritrova ancora oggi, sulle proprie spalle, l’ex villaggio olimpico trasformato in un ghetto con centinaia di profughi che non lo abbandoneranno più. In questo momento sembra che ci sia una gestione caotica e anarchica della situazione, con profughi dei quali non si conosce ancora la destinazione. Chiedo il massimo monitoraggio, chiedo garanzie che non arrivino ulteriori profughi anche negli altri comuni del torinese perché, nel caso di fallimento delle politiche, ce li ritroviamo regolarmente o abusivamente sul territorio comunale della nostra città. L’allarme sociale suscitato tra i cittadini di Torino è già molto alto».

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