Dopo l’iniziale crisi nella ricerca di mascherine, sembra ad oggi siano molto più reperibili da parte dei cittadini.
Molte volte però sono messe in commercio tipologie di queste non a norma.
Stando al decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 (n.18 Art.15 Co.2), la validazione straordinaria delle mascherine chirurgiche spetta all’Istituto Superiore di Sanità, mentre per quelle FFP2 e FFP3, cioè con filtri, il compito è assegnato all’INAIL fino a fine emergenza.
Le mascherine possono poi essere suddivise ancora in ulteriori tre sottocategorie vale a dire: chirurgiche, dispositivi di protezione individuale e semi-maschere con filtri intercambiabili.
Sono state messe in vendita delle mascherine chirurgiche con grado di filtraggio FFP2, palesemente non idonee dato che se sono chirurgiche non possono essere anche FFP2. Altri dispositivi falsi e inidonei sono tutte le FFP2 e FFP3 vendute senza la validazione da parte dell’INAIL e talvolta accompagnate da certificazioni di conformità in cinese.
Il consiglio delle istituzioni è quello di chiedere sempre al venditore di voler visionare la certificazione di qualità del prodotto che sta comprando, dalla sua il commerciante è obbligato a fornirla.
Altri obblighi per i venditori che si riforniscono dall’estero sono: verificare che chi le fabbrica abbia eseguito la giusta procedura di validazione di conformità e controllare la veridicità dei certificati scritti in lingua straniera.