Ritorna sui suoi passi e si batte il petto per il mea culpa, come se le sue parole potessero cancellare quegli insulti vergognosi postati sul suo Facebook a commento della notizia dei due cittadini marocchini uccisi l’altra mattina a coltellate in via Nizza: «Due escrementi in meno», aveva scritto con quell’odiosa irrisione fascista davanti alla morte.
«E’ stato un grave errore cedere allo stress emotivo e alla rabbia, ma non era assolutamente mia intenzione offendere le due persone morte né, tanto meno, farne un discorso razziale». Così Mario Brescia, consigliere della circoscrizione 9, ha chiesto “scusa” «a tutta la Comunità Marocchina di Torino contro cui – scrive – non ho alcunché».
Credergli ci viene difficile visti gli altri epiteti con cui apostrofa il popolo africano, tra cui il più “gentile” è “bestie”, che pullulano sulla sua pagina Facebook.
L’ex leghista ha poi replicato al sindaco Piero Fassino che lo aveva invitato a lasciare le istituzioni: «Certamente – prosegue – l’esempio richiesto a chi riveste ruoli istituzionali esige di accantonare l’impulsività, ma esige ugualmente la presenza sul territorio per capire l’esasperazione che un’intera comunità di quartiere condivide con me: il racket dei parcheggiatori abusivi – conclude Brescia – non può essere liquidato come un episodio di microcriminalità, ma nasconde l’ombra violenta e intimidatoria della criminalità organizzata».
Leggiamo queste parole ma non comprendiamo il nesso con l’espressione “escrementi”. Resta il fatto che tali comportamenti razzisti non possono e non devono essere accettati e tollerati.
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