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giovedì, 24 Ottobre 2024

Maria Grazia Grippo (PD): “Lavoriamo per ricostruire la Torino del futuro”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Maria Grazia Grippo consigliera uscente del Partito Democratico in Sala Rossa a Torino ha scelto di ricandidarsi per le elezioni amministrative che si svolgeranno il prossimo 3 ottobre e che porteranno a designare il nuovo sindaco e la nuova amministrazione comunale. Abbiamo incontrato Grippo per fare il punto sui cinque anni passati e sugli obiettivi futuri. 

Quella appena conclusa è stata la sua prima esperienza da consigliera comunale. Che bilancio ne fa?

Sul piano personale posso dirmi estremamente soddisfatta. Dopo esperienze professionali a diretto contatto e poi all’interno di istituzioni meno – per così dire – territoriali, misurarmi in prima persona con l’amministrazione di una città – la mia città! – seppure da consigliera di minoranza, è stata un’opportunità intensa, sfidante, formativa. Non dirò mai grazie abbastanza a chi, cinque anni or sono, ha creduto in me. E non è vero che un “soldato semplice”, come sono stata io in Sala Rossa, non ha nessun margine di manovra: io ho lavorato sodo e sono rimasta ancorata ai temi, in particolare quelli dove potevo contare su una maggiore competenza o una naturale inclinazione (Lavoro, Turismo, Welfare e Diritti), e in diversi casi posso certificare di avere fatto la differenza. La politica dei post e dei selfie non mi appassiona, non mi appartiene e non mi ingannava nemmeno quand’ero solamente una elettrice. Al punto della vita in cui mi trovo, alle parole vuote preferisco le parole vere.

Perché la scelta di ricandidarsi?

Per continuare e speriamo poter mettere a valore l’opera di ricostruzione che assieme al mio gruppo in Comune ho imbastito negli ultimi cinque anni, un ritorno a quel futuro che a Torino è stato sfilato prima dalle politiche rinunciatarie e confuse della giunta Appendino, poi dalla emergenza pandemica. Anche per questa ragione sono molto orgogliosa di correre al fianco di Stefano Lo Russo, già nostro capogruppo e candidato naturale alla carica di sindaco di Torino.

In cosa ha sbagliato secondo lei l’amministrazione Appendino?

Innanzitutto nel sottovalutare l’impegno e le difficoltà che comporta il governo di una città come Torino. Ho visto tanta faciloneria, troppa improvvisazione e per contro poca umiltà, soprattutto quando è risultato chiaro che la promessa di dare ai torinesi una maggiore equità sociale non sarebbe stata onorata. Certo, un livellamento c’è stato, ma verso il basso, per tutti: come qualità di vita, offerta di servizi, opportunità di lavoro, e il Covid ci ha messo il carico da novanta. Ora il candidato di centrodestra pensa di guardare la situazione dal buco della serratura di una porta dorata distribuendo slogan invece che soluzioni concrete ed è un rischio che neanche chi sta bene si può permettere. 

E cosa, eventualmente, una maggioranza di centro sinistra potrebbe recuperare dai predecessori Cinquestelle?

Qualcosa sui temi della sostenibilità e dell’ambiente, qualcosa in più in materia di Diritti e Pari opportunità, alcuni aspetti dello sforzo di coordinamento tra associazioni ed enti di terzo settore realizzato dalla macchina comunale in occasione dei lockdown…ma non mi viene in mente altro.

Su quali temi intende concentrare il suo operato nella prossima consiliatura?

Welfare e Lavoro in tutte le declinazioni che sono proprie del livello comunale, dagli interventi regolamentari e di relazione amministrativa che riguardano la galassia di imprese, piccole e medie, che innervano il nostro tessuto economico, del Terziario in particolare, fino alla pluralità di interventi necessari ad accompagnare e sostenere quanti si trovano in una condizione temporanea o cronica di disoccupazione, la quale sempre più spesso diventa emergenza abitativa, familiare e persino sanitaria.

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