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giovedì, 24 Ottobre 2024

Marchionne: “La Fiat entrerà in fascia premium e gli operai rientreranno tutti”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

I lavoratori cassintegrati della Fiat «rientreranno tutti». È questa la promessa dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, pronunciata il giorno dopo l’incontro con la Fiom che tanto è assomigliato ad un braccio di ferro. L’ad della casa automobilistica, dopo l’acquisizione di Chrysler, in un’intervista rilasciata ad Ezio Mauro e pubblicata su “La Repubblica” racconta come è cominciato quello che lui definisce come «un sogno» e chiarisce le sue prossime intenzioni alla guida dell’azienda.
«Abbiamo creato una cosa nuova. E da oggi il ragazzo americano che lavora in Chrysler quando vede una Ferrari per strada può dire: è nostra – afferma orgogliosamente – Poi, certo, se quando sono arrivato qui mi avessero detto che saremmo diventati il settimo costruttore del mondo, mi sarei messo a ridere. Capisco anche che in questi anni qualcuno ci abbia preso per pazzi. Per fortuna gli azionisti hanno creduto nel progetto e lo hanno appoggiato. John è venuto subito a Detroit, ha capito il potenziale dell’operazione e l’ha sostenuta fino in fondo».
Il maglioncino blu più famoso al mondo smentisce che l’acquisizione del colosso di Detroit abbia danneggiato l’industria italiana e soprattutto i sui operai. «È vero il contrario – assicura – Questa operazione ha riparato Fiat e i suoi lavoratori dalla tempesta della crisi italiana ed europea, che non è affatto finita. Non solo: ha dato la possibilità di sopravvivere all’industria automobilistica italiana in un mercato dimezzato».
La prossima strategia, vuole precisare l’amministratore delegato, sarà un totale cambiamento: «Uscire dal mercato tradizionale, dove i clienti sono pochi, i concorrenti tanti, i margini bassi e il futuro è complicato» per andare «nella fascia premium. In fondo abbiamo marchi fantastici e premium per definizione come l’Alfa Romeo e la Maserati. Perché non reinventarli?». Di conseguenza «il marchio andrà nella parte alta del mass market, con le famiglie Panda e Cinquecento e uscirà dal segmento basso e intermedio. Lancia diventerà un marchio soltanto per il mercato italiano, nella linea Y».
Nel concreto in cosa consisterà questo rinnovamento? «Nel polo Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati, compreso un nuovo suv e qualcos’altro che non le dico. A Melfi la 500 X e la piccola Jeep, a Pomigliano la Panda e forse una seconda vettura. Rimane Cassino, che strutturalmente e per capacità produttiva è lo stabilimento più adatto al rilancio Alfa Romeo. Mi impegno: quando il piano sarà a regime la rete industriale italiana sarà piena, naturalmente mercato permettendo».
E conclude: «In capannoni fantasma, mimetizzati in giro per l’Italia, squadre di nostri uomini stanno preparando i nuovi modelli di Alfa Romeo che annunceremo ad aprile e cambieranno l’immagine del marchio, riportandolo all’eccellenza assoluta».

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