La Fiat guarda al futuro e punta sull’alleanza con la casa automobilistica statunitense Crysler e sugli stabilimenti italiai. La lettera del presidente John Elkann e dell’amministratore delegato Sergio Marchionne ai dipendenti del gruppo parlano chiaro. Gli investimenti avviati, si legge, «proseguiranno negli anni a venire». L’obiettivo è molto ambizioso, «usare i nostri stabilimenti come base per la produzione di veicoli destinati a tutto il mondo». I due ammettono di trovarsi in un anno «molto difficile per il mercato dell’auto», ma ribadiscono di aver preso «alcune decisioni coraggiose, che riguardano soprattutto gli stabilimenti italiani e che siamo convinti ci ripagheranno nei prossimi anni».
Le possibilità, continua la lettera, potevano essere due: chiudere o proseguire. «Noi abbiamo scelto di puntare sulla parte alta del mercato, sfruttando appieno le potenzialità dei nostri marchi e i numerosi vantaggi che ci derivano dall’alleanza con Crysler». I primi segnali, «che ci arrivano dallo stabilimento Maserati “Giovanni Agnelli” di Grugliasco, sono molto positivi – si legge ancora – e ci incoraggiano a proseguire su questa strada».
Un tentativo di dare una ventata di speranza, insomma, arriva dai vertici del Lingotto, proprio il giorno dopo che, dopo tre anni di assenza, si è svolta a Pomigliano, lo stabilimento simbolo della lotta contro l’amministratore delegato Marchionne, la prima assemblea della Fiom.
©RIPRODUZIONE RISERVATA