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sabato, 18 Maggio 2024

Manifestazione per George Floyd a Torino: imbrattato Palazzo di Città (FOTO)

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Non è filato tutto liscio a Torino per la manifestazione in memoria di George Floyd, morto durante un fermo di polizia in America, come invece sostengono gli organizzatori del sit in di Piazza Castello.
Già, perché alla fine Palazzo di Città è stato imbrattato da scritte contro Trump e la polizia, come denuncia sui social il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Andrea Russi, che questa mattina, domenica 7 giugno, ha fotografato le statue e i muri del Comune.
“Ieri – dice Andrea Russi – eri a Torino si è tenuta una manifestazione in memoria di George Floyd, il ragazzo afroamericano ucciso dalla polizia americana a Minneapolis.
Trovo assolutamente condivisibile esprimere il proprio dissenso nei confronti della violenza gratuita”. 
“Purtroppo però – continua Russi – una parte dei manifestanti ha avuto la bella trovata di imbrattare i muri e le statue di Palazzo Civico, esercitando nei confronti del patrimonio culturale pubblico, dunque della collettività, un’altra forma di violenza, altrettanto vergognosa e deplorevole”.
“Mi auguro che i manifestanti in buona fede, che per fortuna ieri rappresentavano la quasi totalità della piazza, possano trovare coraggio di dissociarsi da questo scempio”, conclude Andrea Russi che pubblica le foto di quanto accaduto.

A Russi replica un consigliere di circoscrizione del Partito Democratico, Gianvito Pontrandolfo, che commenta così il post del pentastellato: “Be’ no… Altrettanto mica tanto. Il monumento lo ripulisci e in ogni caso non ha una vita. George Floyd invece era un essere umano”.

Intanto, dicevamo, gli organizzatori della manifestazione parlano di successo: “”La manifestazione di ieri a Torino contro ogni forma di razzismo e per fare sentire la nostra vicinanza alla famiglia di George Floyd e a tutta la comunità afroamericana, è stata esemplare e deve rappresentare un punto fermo e di inizio per tutti. Di inizio di una nuova consapevolezza civile perché la lotta ai razzismi è diventata una urgenza sociale. Manifesteremo ancora e organizzeremo eventi per portare avanti queste battaglie”, afferma Ayoub Moussaid, portavoce di Rete 21 Marzo (nel nome della Giornata internazionale contro la discriminazione), promotrice della manifestazione di ieri a Torino insieme ad Arci, giovani del gruppo no Justice no peace, Associazione senegalese, Amnesty International e Associazione Donne Subsahariane.

“E’ stata una manifestazione ad alto tasso di civiltà – aggiunge – in cui tutti hanno cercato di essere rispettosi anche delle norme anti Covid. Una cosa non scontata in questo periodo. Ma il nostro proposito è quello di aiutare le persone in difficoltà e le comunità nelle quali si vive. Esattamente l’opposto di chi ha idee di stampo razzista e propaga l’odio”.

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