Alla fine lo stabilimento di Collegno dell’azienda metalmeccanica Agrati, ex Fivit Colombatto, chiude. La ditta ha confermato la decisione di lasciare a casa gli 82 dipendenti.
Nell’incontro tenutosi questa mattina per formalizzare la chiusura e i licenziamenti, i sindacati hanno lasciato la seduta: «E’ una scelta criminale», commenta la Fiom.
«Quella della Agrati – commenta Marinella Baltera, della Fiom-Cgil – è una scelta socialmente criminale: non è ammissibile la chiusura di uno stabilimento che è in attivo, dentro un gruppo che ha lavoro, i bilanci in positivo e non ha mai chiesto un giorno di cassa integrazione. L’azienda si assume la responsabilità sociale di quello che sta facendo».
«Si tratta di una vicenda inconcepibile – osserva Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom – in una situazione in cui di aziende effettivamente in crisi ce ne sono già troppe. Occorre che i lavoratori non vengano lasciati soli ma ci sia un’iniziativa forte anche da parte della politica e delle istituzioni a tutti i livelli per far recedere l’azienda dalle sue inaccettabili decisioni».
Si chiude così la mobilitazione per difendere i posti di lavoro. Una lotta che aveva portato in piazza istituzioni, dipendenti e famiglie con i disegni dei bambini in cui c’era scritto: «Non licenziate i nostri papa».
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