Un topos, un luogo comune. La regina della discussione tra gli scranni del Parlamento è sempre lei: l’Imu. Dopo essere stato il casus belli di guerre intestine combattute a colpi di motti sensazionali da campagna elettorale, ora si trova la quadra.
La tanto discussa tassa sulla prima casa, la cui abolizione è diventato il vessillo su cui condurre la propria propaganda sembrerebbe non risorgere nuovamente dalle ceneri.
La battaglia del Pdl
Il Cavaliere con il suo esercito ha condotto una battaglia fino a ottenere l’abolizione dell’Imu.
Ora dopo aver istituito la Tasi, che di fatto sostituisce la tassa sugli immobili, il presidente del Consiglio Enrico Letta, stretto nella morsa dei ricatti dalle grande intese, assicura che la seconda rata non verrà pagata. Dunque gli italiani metteranno mano al loro portafoglio, per quanto riguarda questa tassa, solo nel 2014, come detto, con la Tasi.
Il round va al Popolo della Libertà, da dicembre Forza Italia, che con la sospensione potrà convincere il suo elettorato che il partito, ma soprattutto Berlusconi è stato di parola.
Una decisione già assunta
«Questo è il tema. Non c’è da fare nessuna discussione. Voglio essere secco e ultimativo. La seconda rata non si pagherà: e’ una decisione già assunta politicamente, e la applicheremo tecnicamente nei prossimi giorni», tuona letta.
Il problema però rimane: dove prendere le risorse per sopperire a tale mancanza.
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