di Moreno D’Angelo
«Basta discussioni e rinvii per il piano antismog. Sono passati due anni dall’annuncio di revisione del piano di cui non si vede traccia». Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, sollecita la Regione Piemonte affinché assuma un impegno vincolante sui tempi di redazione e approvazione del piano per combattere la cattiva aria che si respira in tutti i capoluoghi piemontesi. Dati confermati dall’ultimo rapporto “Mal’aria 2017” dove emerge come i capoluoghi piemontesi e Torino in particolare siano ordinari gli sforamenti nei rilievi di particelle. Una emergenza che, per il rappresentante di Legambiente rappresenta: «una questione di serietà istituzionale ma anche di rispetto per la salute dei cittadini quotidianamente esposti a livelli altissimi di smog». Una emergenza che ha sviluppi molto problematici per a salute a partire da anziani e bambini e sulla quale servono linee di intervento ancora più efficaci di fronte al mare di auto e impianti di riscaldamento che sono tra le principali cause del mal d’aria in Piemonte. La drammaticità della situazione è dimostrata dal fatto che non sia ancora finito gennaio e i principali capoluoghi piemontesi hanno già consumato gran parte del bonus dei 35 giorni di sforamento previsti per le Pm10 per l’intero anno. I dati emergono dai rilievi settimanali effettuati da Arpa Piemonte(Agenzia Regionale Protezione Ambientale).