di Moreno D’Angelo
«Come la Città intende far fronte ai propri debiti nei confronti di Infra.To, consentendole di onorare le rate del mutuo, tenuto conto che entro il 30 giugno 2017 la Città sarà chiamata ad approvare il Bilancio 2016 di Infra.To possibilmente in continuità aziendale».
È la domanda centrale dell’interpellanza presentata oggi dal consigliere comunale Alberto Morano con oggetto gli oneri per la costruzione della metropolitana.
«La Giunta ha deliberato (30.12.16) – puntualizza Morano – concorrere agli oneri per la costruzione della metropolita riferiti al 2016 per l’importo di 5.869 euro subordinatamente al verificarsi di entrate straordinarie». Sulla base di un altra delibera, aggiunge Morano, la Giunta ha approvato una spesa a favore di Infra.To, pari a euro 930.185, sempre subordinatamente al verificarsi di entrate straordinarie. Infra.to (Infratrasporti Torino) è la società di engineering progettazione e costruzione di proprietà della città di Torino per trasporto di persone e merci). La partecipata che sta costruendo il metro a Torino.
Verso questa società il notaio Morano rileva come «emerge che la Città avrebbe un debito di circa 18.800.000 riferiti al periodo 2014-2015 (per minori trasferimenti) oltre ai 18.595.510 per crediti vantati da Infra.To e non iscritti nel rendiconto della Città di Torino. A questi consistenti importi si deve poi aggiungere l’importo di 17.500.000 euro per le rate di mutuo scadute al 30 giugno 2016 e al 31 dicembre 2016 non pagate. Su questo preoccupante e complesso quadro finanziario il consigliere Morano punta inoltre il dito ponendo il problema della capacità di Infra.To di adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti delle banche. Una condizione, quella di Infra.To, il cui equilibrio economico finanziario è evidentemente legato all’adempimento da parte della Città di Torino dei suoi obblighi verso la partecipata.
Nella stoccata finale della sua interpellanza Morano solleva inoltre la questione moratoria: «Sembrerebbe da notizie non ufficiali che la Città di Torino abbia chiesto una moratoria fino al 30 Giugno 2017, ma a detta data i debiti pregressi dovranno essere pagati ed in più verrà a scadenza la rata del 2017». Il Consigliere notaio da tempo con grande meticolosità ha messo sotto la lente dei suoi esposti i conti del Comune e delle sue partecipate, sollevando dubbi e incongruenze sui bilanci per importi significativi con implicazioni sul piano della solvibilità dei soggetti coinvolti.