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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Le proteste contro il 5G tra fake e alberi tagliati

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

La silenziosa invasione di antenne 5G ha finora incontrato un contesto agevole, con media e popolazione monopolizzati da mesi dalla tempesta Covid-19. Ora le cose stanno cambiando per il sollevarsi di crescenti proteste. Proteste,interrogativi di chi è preoccupato per gli effetti sulla salute visto che le nuove potenti  antenne saranno presto diffuse nel cuore delle città dietro scuole,.asili, uffici, e non come i ripetitori sul Contoolle della Maddalena.
Sul web impazzano filmati, documenti testimonianze sugli effetti presunti del 5G. Il nuovo  sistema che supporterà la rete delle comunicazioni con onde certo molto più forti di quelle che caratterizzano l’attuale sistema di comunicazioni .
Strade piene di uccelli morenti. Sciami che sbattono contro le finestre. Rilevatori di elettrosmog che registrano livelli oltre i limiti nel centro di Milano e non solo. Si arriva anche a pensare che il virus vaghi inarrestabile nell’aria.

I complottisti non hanno dubbi: il coronavirus è stato facilitato dalle radiazioni delle antenne 5 G  che abbasserebbero le difese immunitarie.  Per gli apostoli dell’ apocalisse è certo che i promotori del discusso sistema,che  supporterà le connessioni ipertecnologiche di telefonini e PC, stiano massacrando i nostri neuroni e quelli del regno animale. A.partire da uccelli e cetacei che perdono l orientamento per le variazioni sul campo elettromagnetico.
Se è alquanto discutibile il collegamento con le morti dei pennuti pongono interrogativi i reiterati allarmi, da varie parti d Europa, apparsi di recente sul web per denunciare tagli indiscriminati di alberi che, sopra i 4 metri, che ostacolerebbero le trasmissioni 5G.
Un allarme che potrebbe avere riscontri scientifici in quanto l’acqua dei tronchi assorbirebbe le radiazioni elettromagnetiche danneggiando le comunicazioni. Ci sarebbe da dire benedetti alberi davvero amici della nostra salute anche in tempi cibernetici.
Gli allarmi sul web, tra fake e giuste critiche, a.partire dall’assenza di adeguate ricerche sui rischi per la salute, hanno portato alcuni gruppi di ecogiustizieri  anche ad assaltare antenne in Gran Bretagna e non solo.

Intanto le antenne si vanno diffondendo sul nostro territorio, già dall’anno scorso, anche se si afferma che in Italia le frequenze siano più basse. Un dato che non placa sia l’ardore dei complottisti ma soprattutto i timori di molti cittadini che si interrogano sulla pericolosità di questa rete che pare sia ormai un destino ineluttabile per supportare il futuro smart che nei tempi del coronavirus ha avuto una svolta in attesa.
Permangono troppi  dubbi e perplessità sull’incidenza di questa nuova pioggia di elettrosmog sull’uomo. Dubbi che richiedono adeguate e serie ricerche scientifiche.

In tal senso non rassicura quanto riscontrato dal senatore democratico statunitense Richard Blumenthal, ovvero l’assenza totale di stanziamenti per valutare i rischi sulla salute legati al 5G. Lascia inoltre  perplessi la riservatezza che ha accompagnato i’introduzione di questo sistema, che ci farà gettare nella spazzatura modem e sistemi fibra con relativi abbonamenti -per sempre”.

Il silenzio riguarda come detto anche l’assenza di definitivi e rassicuranti riscontri sociosanitari. Le stesse incognite che avevano accompagnato l’uso dei cellulari. Solo che ora il nuovo elettrosmog sarà certamente molto più invadente.

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