Uno dei capitoli de “I Promessi Sposi” più intensi e illuminanti sulla storia italiana è certamente il XII in cui si racconta l’assalto ai forni (episodio storico) a Milano dovuto alla carestia e all’aumento dei prezzi.
Ora si spera che i pochi lettori non se l’avranno a male se accosteremo il maestro di tante generazioni di studenti alle vicende degli ultimi avventizi della politica. Ma i tanti riferimenti ai forni usati da l’Er meio pentastellato per la formazione del governo, sotto lo sguardo severo e paziente ad un tempo, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inducono una modesta riflessione sull’irrazionalità trasversale che domina la nostra scena politica.
Viene da domandarsi se la stessa irrazionalità che per il Manzoni dirigeva gli istinti primordiali della folla non si eserciti oggi in modo totale, senza distinzione di ruoli. La rabbia delle masse che s’impone al bar virtuale dei social non è forse la medesima che domina gli istinti più biechi di chi si dice pronto a governare il paese, mentre è seduto impotente davanti ai forni?