Il Consiglio Comunale di Torino non ci sta al declassamento dell’aeroporto di Caselle a punto non strategico per l’Italia. Se la decisione del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, di inserire lo scalo in quelli d’interesse soltanto nazionale, dato lo scorso 22 gennaio, aveva innervosito il sindaco Piero Fassino e fatto infuriare il governatore piemontese Roberto Cota, oggi anche la Sala Rossa dice no. E lo fa con l’approvazione di un ordine del giorno, presentato dall’esponente del Partito Democratico Domenico Carretto e votato da 28 consiglieri (con quattro astenuti e nessun voto contrario), in cui viene chiesto al governo di rivedere la classificazione dell’aeroporto “Sandro Pertini”.
Una domanda, quindi, presentata quasi all’unanimità, per la quale hanno parlato a favore i consiglieri Altamura (Pd), Araldi (Pd), Bertola (M5S), Carretta (Pd), Grimaldi (Sel), Paolino (Pd), Sbriglio (Idv) e Viale (Pd). Gli astenuti sono stati invece Lucchina (Ncd), Liardo (Ncd), Ricca (Lega) e Magliano (Ncd).
Nella proposta approvata si legge che lo scalo di Torino è fondamentale per l’economia e la qualità della vita del territorio il suo ruolo non soltanto a livello nazionale «ma come porta per il collegamento di Torino con tutta l’Europa e, tramite gli hub europei, con tutto il mondo». Inoltre, continua, «L’attribuzione che non tiene conto né del peso di Torino e del Piemonte sull’economia nazionale – si afferma nell’Ordine del giorno – né dei riconosciuti sforzi del territorio per consolidare un profilo di livello internazionale, equiparando il nostro aeroporto a scali molto meno rilevanti per bacino d’utenza e livello di scambi con l’estero».
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