Hanno esposto la loro merce ma non l’hanno messa in vendita. È questa la protesta simbolica degli ambulanti dei banchi non alimentari che i Dpcm anti Covid costringono alla chiusura. Una quindicina di banchi sono stati allestiti con capi di abbigliamento e oggetti per la casa: la merce però è solo in esposizione e non in vendita.
“Avevamo detto che avremmo riaperto – spiega Simona Tagliaferri, presidente nazionale Afi-associazione fieristi italiani – e lo abbiamo fatto. Da troppo tempo non si lavora, e i ristori sono praticamente nulli. Ringraziamo comunque la questura e le istituzioni che ci hanno dato il permesso di svolgere questa manifestazione”.
Proteste anche in altre parti della città, come nel quartiere Santa Rita dove i commercianti hanno bloccato largo Orbassano. “Siamo tutti necessari”, la scritta sullo striscione, “Vogliamo lavorare “, lo slogan ripetuto. “Non possiamo più aspettare”. I manifestanti hanno anche incontrato l’assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco. “Ero già qui alle 8 del mattino – ha detto – spero possiate riaprire al più presto possibile. La vostra situazione ci e ben chiara, capisco e spero vivamente che si possa tornare arancione. Abbiamo trasmesso tutti i vostri problemi e le vostre richieste al prefetto affinché venga interessato il Governo”.
Banchi aperti in segno di protesta anche a Porta Palazzo: “Questa presa in giro deve finire – dicono – vogliamo lavorare, vogliamo tornare a vivere, perché quello che ci sta succedendo è una ingiustizia”. “La merce in magazzino ormai è quella di due anni fa – aggiungono – perché gli alimentari sono aperti e noi no, visto che anche noi lavoriamo all’aperto e sicurezza?”.
“La nostra protesta non finisce qui – sottolineano – la prossima volta non metteremo la nostra merce in maniera simbolica, ma torneremo a vendere a tutti gli effetti”, concludono.