Gianluca Buonanno è oramai una celebrità trash della politica piemontese, italiana ed europea. Con le sue trovate, spesso sopra le righe, si è fatto conoscere come nostrano rappresentante. Appena tornato dalla Libia, località dalla quale, via social network, ha raccontato il suo show “in prima linea” contro l’Isis, ha però ricevuto, sulla sua scrivania da parlamentare europeo della Lega Nord, una multa per le parole pronunciate prima del viaggio nell’ex colonia italiana.
Nell’ultima plenaria del Parlamento di Strasburgo, aveva duramente attaccato l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini: “Lei non conta un cazzo!”. La “critica” di Buonanno voleva essere relativa all’operato dell’Unione Europea nelle crisi in Libia e Ucraina. Un improperio indubbiamente rozzo, sanzionato con un’ammenda di circa 2128 euro dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.
Buonanno non ha mancato di protestare, rivolgendosi ancora all’Alto rappresentante: «Dovrebbe essere lei a pagare perché io sono andato in Libia al posto suo», specificando: «il suo unico problema è sapere che vestito mettersi». Nel frattempo, nonostante le sintesi grossolane di Buonanno, il cielo della Mogherini rimane oscuro, laddove, le voci di un suo commissariamento e depotenziamento si rincorrono e non trovano pace.