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giovedì, 24 Ottobre 2024

La Lega Calcio vieta al Toro di andare a Superga il 4 maggio. Granata infuriati

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di Moreno D’Angelo
Ogni 4 maggio il popolo granata commemora con passione e tanta partecipazione il Grande Torino.
A 65 anni della tragedia di Superga, in cui morirono tutti i componenti di quella memorabile squadra, i supporter granata sono infuriati con la Lega. Il motivo? Non ne vuole sapere di rinviare partita Chievo-Toro in programma proprio in quella giornata per loro tanto particolare.
Una data che è diventata negli anni una vera e propria occasione di incontro per tutte le anime dei tifo del Torino Calcio. Un modo di condividere orgoglio, appartenenza, vecchie glorie e il Grande Torino. Un ritrovarsi che è come un abbraccio che comprende varie componenti del tifo organizzato e persone di ogni età ed estrazione sociale innamorate da sempre del Toro.
Una manifestazione di affetto e passione di massa che ha avuto il suo peso anche nel sollecitare discorsi societari, oltre che sportivi, e che soprattutto ha avuto il suo peso nel sollecitare un impegno concreto delle istituzioni per dare un futuro allo storico Filadelfia, tempio delle gesta di Valentino Mazzola e compagni, lasciato per anni in uno stato di totale abbandono e mai abbandonato dai pasionari della Maratona.
Ritornando alla decisione della Lega è evidente che senza lo spostamento della partita per la squadra sarà impossibile partecipare alla salita al Santuario di Superga per la commemorazione.
I tifosi si accingono a scrivere una lettera alla segreteria della Lega Calcio in cui viene richiesto di ripensare alla decisione di negare lo spostamento della partita tra Chievo e Toro in programma proprio in corrispondenza della storica commemorazione.
In un campionato caratterizzato da orari “spezzatino” e calendari dove l’appuntamento domenicale a volte rimane solo per poche partite, non si capisce per quale motivo tale spostamento non possa essere concesso. Tanto più che Toro e Chievo non hanno particolari appuntamenti infrasettimanali di coppa che potevano in qualche modo giustificare una certa rigidità istituzionale.
L’esigenza morale e storica di tanti tifosi granata per una squadra che ha dato tanto al calcio italiano merita una riconsiderazione della decisione per la Lega.

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