Matteo Renzi dovrà far fronte alla prima doccia fredda della sua carriera da premier. Infatti, nonostante le promesse del presidente del Consiglio di voler ridar slancio all’economia e far uscire l’Italia dalla crisi per la Banca centrale europea non vi sarebbe nessun segnale positivo da parte del nostro Paese.
Lo si legge chiaro nell’ultimo bollettino in cui si spiega cone non sia stato riscontrato in Italia nessun «segno tangibile di ripresa» né nell’attuazione di misure di risanamento per ridurre il disavanzo.
I dati a cui la Bce fa riferimento sono al 31 dicembre 2013 quando il deficit della pubblica amministrazione è arrivato a quota 3%, mentre secondo i piani dell’Europa doveva essere già scesa a quota 2,6% e soprattutto contro il 2,9% del 2012. Insomma, l’Italia sarebbe indietro nella tabella di marcia stabilità dall’Unione Europea di almeno un anno. E di sicuro i nuovi piani economici di Renzi che punta all’aumento del deficit come strada per rilanciare economia e lavoro, non piaccio a Mario Draghi.
«Noi abbiamo deciso di far ripartire l’economia all’interno delle regole. È questo quello che conta» ha infatti replicato il sottosegretario all’economia Pier Paolo Barletta.
Certo però i dati finora non sono incoraggianti: soprattutto visto che mentre si prevede un segnale positivo da tutti i Paesi della zona euro l’Italia rischia invece di restare sempre ferma.
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