20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Iren, piano di efficienza energetica: “Calo di emissioni pari 300mila alberi”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di B.B.M.

Un ampio intervento strutturale per ridurre costi ed emissioni di energia. Sono stati presentati oggi i risultati del piano di efficienza energetica sostenuto negli ultimi due anni da Iren che, su incarico della Città di Torino, ha portato a termine la riqualificazione di circa 200 impianti di riscaldamento in 183 diversi edifici di proprietà del municipio, 104 dei quali sono istituti scolastici. Risultati che per il Comune si tradurranno in un risparmio in bolletta di almeno 750mila euro annui, mentre in termini ambientali significano oltre settemila barili di petrolio in meno, quindi un calo delle emissioni di CO2 pari agli effetti che avrebbe un bosco di 300mila alberi e di ossidi di azoto paragonabili a quelle che produrrebbero seimila automobili che percorrono 10mila chilometri l’anno ciascuna.

L’investimento necessario è stato di quattordici milioni di euro: otto stanziati da Iren e la restante parte da finanziamenti pubblici, in cui il Comune ha contributo per tre milioni. Del progetto sono state sottolineate le ricadute occupazionali: oltre 200 operatori, diciotto imprese di appalto e tredici studi professionali hanno preso parte al progetto.

Il presidente di Iren Paolo Peveraro ha commentato i risultati della riqualificazione: «Questo intervento dimostra l’interesse dell’azienda e della Città per lo sviluppo continuo dell’innovazione e il senso di responsabilità nei confronti del territorio». Peveraro ha poi fatto notare come un quarto del piano industriale da oltre due miliardi di euro dell’azienda sia «destinato all’innovazione e al miglioramento dell’impatto ambientale».

Per la sindaca Chiara Appendino «il progetto funziona per il mix di finanziamento pubblico-privato che è un modello su cui ragionare in ottica futura. Per noi ha un valore molto significativo che gran parte degli interventi abbia riguardato gli edifici scolastici».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano