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giovedì, 24 Ottobre 2024

In Val Bormida si insegna ai dipendenti pubblici uno stile di vita sostenibile

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Vanna Sedda
Si può imparare come vivere in modo sostenibile sul posto di lavoro? In Val Bormida si, soprattutto se lavori in un ente pubblico. Sono 25, tra comuni, scuole e settori ambiente delle province di Alessandra, Asti e Cuneo, le istituzioni che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione Homo Ambiens. L’evoluzione che vogliamo per promuovere comportamenti virtuosi al loro interno. Promossa da Arpa Piemonte e Regione Piemonte, l’iniziativa ha come obiettivo la riduzione dello spreco di risorse economiche e ambientali nella pubblica amministrazione, con il coinvolgimento diretto e attivo dei dipendenti.
Ma in cosa consiste esattamente? Gli enti interessati ricevono un kit gratuito comprensivo
di video, poster, eco-decalogo, esempi di bandi verdi e istruzioni per l’uso. Il materiale può essere utilizzato per due settimane e poi consegnato a un altro ente, che a sua volta lo riutilizzerà. I temi affrontati nella campagna riguardano la riduzione dei rifiuti e la dematerializzazione, la mobilità sostenibile, il risparmio energetico, gli appalti verdi e la mensa sostenibile.
Nel simpatico video vengono dati dei pratici suggerimenti su come ridurre il proprio impatto ambientale, e quindi gli sprechi economici, in ufficio come a casa, mettendo a confronto le abitudini di due dipendenti: uno ecologico e l’altro meno. Le buone pratiche adottate dal lavoratore virtuoso vanno dall’utilizzo dei mezzi pubblici o della bicicletta nel tragitto casa-lavoro (il che permette di risparmiare 229kg di Co2 per km per persona) all’utilizzo delle tazzine di ceramica per il caffè (per evitare 420 bicchieri di plastica di rifiuti ogni anno). Ma troviamo anche l’utilizzo di strumenti digitali o la stampa fronte retro per ridurre lo spreco di carta: basti pensare che in media un dipendente utilizza 1800 fogli l’anno! E non poteva mancare la raccolta differenziata, lo spegnimento delle luci e degli apparecchi elettronici, e il corretto uso degli impianti di riscaldamento e condizionamento. Non da ultimo l’invito a bere l’acqua del rubinetto o a chiuderla quando non viene utilizzata, non sprecare il cibo e mangiare in modo sano. Le azioni sono anche più complesse e, grazie alle nuove abitudini dei dipendenti, mirano a favorire il percorso virtuoso di una pubblica amministrazione. E quindi l’incentivo agli acquisti verdi, come carta riciclata, inchiostri per stampanti, prodotti per la pulizia, tutti con etichetta ecologica, stoviglie compostabili o riutilizzabili, cibo locale, di stagione e bio nelle mense aziendali.
Al momento sono stati distribuiti sette kit che stanno ruotando tra gli enti che ne hanno fatto richiesta, perché l’idea del riutilizzo dei materiali è uno dei fattori di sostenibilità della campagna. Da chi ne ha usufruito sono giunti finora commenti positivi, sia per quanto riguarda i contenuti e la metodologia sia per la grafica. La partecipazione dei dipendenti è stata definita “virtuosa”, “sentita”, “attiva”, anche se sarebbe necessario un confronto, per esempio, tra i consumi di carta o di energia elettrica prima e dopo la campagna per capire il reale cambiamento delle abitudini.
La campagna, premiata dall’Unicom, Unione nazionale imprese di comunicazione, come miglior progetto di comunicazione su tematiche di sviluppo sostenibile, finirà ufficialmente a fine marzo 2015 con la conclusione del Progetto EMAS Bormida, finanziato da Regione Piemonte e Ministero dell’Ambiente per la valorizzazione del territorio del fiume Bormida. In seguito l’iniziativa sarà estesa a tutte le province piemontesi, con la speranza che proprio dalla pubblica amministrazione e da chi ci lavora, giunga il buon esempio che fa bene sia alle nostre tasche sia all’ambiente.

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