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giovedì, 24 Ottobre 2024

Il metodo Lo Russo: ascolto, merito e innovazione per rilanciare Torino

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

“Affronteremo questi anni con metodo”. Il sindaco Stefano Lo Russo non si sveste del ruolo di professore del Politecnico nel suo discorso di insediamento in Sala Rossa. E quando deve parlare di come affronterà il suo compito da primo cittadino ribadisce come il metodo è fondamentale “e lo articoleremo in tre grandi direttrici: ascolto e confronto, nei confronti dei cittadini, dei corpi intermedi, e riportando ordine nel rapporto con le Istituzioni in una dinamica corretta di rispetto dei ruoli. Il Consiglio comunale e le circoscrizioni saranno fondamentali. Ma anche la Regione e il Governo nei confronti dei quali avremo atteggiamento collaborativo perché se si fa squadra territorio può partire” spiega Lo Russo annunciando di avere già in agenda un incontro con il governatore del Piemonte Alberto Cirio.  

“Un concetto che a me sta molto a cuore è merito e competenza: saranno il faro che guiderà questa amministrazione nei prossimi anni”. Infine, “l’innovazione di cui Torino ha molto bisogno in idee e consuetudini perché bisogna stare nel cambiamento da protagonisti”.

Per realizzare tutto ciò il sindaco pensa a tre strumenti. “Le risorse umane perchè la persona è al centro del cambiamento. La priorità è rimotivare e valorizzare le competenze”.

Il secondo strumento per Lo Russo sono “le risorse economiche pubbliche e private. Dobbiamo applicare una politica di rigore e razionalizzazione nelle spese. Il Pnrr è una grande occasione di sviluppo, ma la città ha anche risorse private e vanno attirate e coinvolte nei progetti di rilancio della città”.

Infine, il primo cittadino osserva l’importanza di “creare una rete di relazioni su basi nuove per riuscire a fare sistema. Condivisione energie e sistema Bisogna chiamare a raccolta le migliori energie di questa città perché non possiamo perdere treni come quello del Pnrr”. 

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