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domenica, 8 Settembre 2024

Il bosone di Dio non è stato ancora trovato

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Uno scienziato, impegnato nella ricerca del bosone di Higgs, ha messo in dubbio l’eclatante scoperta e nessuno lo ha mai contestato.
Il 4 luglio 2013 tutte le reti mondiali hanno lanciato la notizia: la “particella di Dio”, ovvero il bosone di Higgs, era stata finalmente trovata.
La particella prende il nome dal fisico inglese che 40 anni fa ne presuppose l’esistenza, con le logiche affascinanti legate al suo “campo” d’interazione. Un campo che sarebbe all’origine della formazione di quei legami che sono alla base della costituzione della massa e della materia.
Ma qualcosa non quadra. Negli ambienti scientifici più autorevoli, legati alla ricerca della fisica delle particelle, sono emersi pesanti dubbi sulla straordinaria scoperta che ha fatto il giro del mondo ben oltre il circuito di esperti e appassionati di fisica.
La sorprendente critica fa riferimento a quanto affermato dal fisico sperimentale Sindhara Dasu. Nel corso di una conferenza scientifica del del 9 gennaio 2013, rivolendosi ai suoi colleghi del Cern, lo scienziato, responsabile dei punti di controllo (CMS) dell’esperimento sul grande anello LHC (Large Hadron Collider), ha espresso i suoi concreti dubbi sui parametri che avrebbero svelato l esistenza della particella. “Si è trovato di sicuro una nuova particella ma che si tratti del famoso bosone di Dio non è ancora dimostrato”.
Vediamo per quale motivo?
Il Fisico Sperimentale Dasu spiega che se fosse stato il bosone di Higgs, secondo quanto previsto nei parametri del modello standard, si sarebbe dovuta riscontrare la decadenza in altre particelle che originerebbero anche una coppia di Taus. Tutto questo, secondo lo scienziato Dasu, non è stato verificato e quindi non è assolutamente detto che la nuova particella, che è stata certamente scoperta, sia quella declamata in tutto il mondo e potrebbe trattarsi di qualcosa d’altro..
Insomma si tratta di una nuova particella. Ha una massa confermata. Tuttavia devono essere ancora verificate altre proprietà per determinare che si tratti proprio dell’Higgs boson dello standard model. Quello che, secondo quanto espresso dallo scienziato, non è stato determinato è il riscontro del decadimento in una coppia di TAU. Un fatto che potrebbe essere trovato, ipotizza Dasu, nel 2015 o 2016 affermando: «In ogni caso che sia il del bosone di Higgs del modello standard o una altra cosa sarà ancora più eccitante scoprire di cosa si tratti». Quindi, secondo Sindhara Dasu, la particella di Higgs non è in realtà stata scoperta e non si sa ancora bene cosa sia. Bisognerà aspettare altri due anni per avere delle vere conferme.
Emerge poi un interessante dettaglio: nel luglio 2013 nessuno ha potuto ribaltare questa affermazione di Dasu perché l’acceleratore LHC è stato spento l 11 febbraio 2013 e lo resterà per almeno due anni. Durante il mese intercorso tra il 9 gennaio e l 11 febbraio non è stato registrato nulla di nuovo anche perché sono necessari mesi di presa dati ad una energia più alta per vedere la discussa coppia di “Taus”. Un verifica che, come ha affermato Dasu, potrebbe aversi solo tra uno o due anni. Il professor Dasu insegna al dipartimento di Fisica dell’Università del Wisconsin ed è uno dei responsabili delle importanti verifiche sugli esperimenti operati, presso il grande anello acceleratore di particelle del Cern, un esperto nelle complesse analisi sul mare di dati frutto delle collisioni di protoni ad alta energia creati utilizzando LHC. Una ricerca fondamentale per scoprire le interazioni più profonde tra materia ed energia che continuerà a fornire grandi sorprese nel futuro. C’è da chiedersi come mai questa chiara e precisa argomentazione sia stata completamente ignorata e il perché all’opinione pubblica sia stata data come per scontata la scoperta della affascinante particella fondamentale per la creazione dalla materia?
Moreno D’Angelo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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